I messaggi sulle auto in sosta: scritte, biglietti, insulti e sacchi di immondizia

I messaggi sulle auto in sosta: scritte, biglietti, insulti e sacchi di immondizia
di Pietro Piovani
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Lunedì 11 Marzo 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 16:42
Le nostre automobili in sosta sono diventate lavagne, bacheche su cui lasciare messaggi. Un tempo ci si limitava ai volantini pubblicitari o al “Lavami” segnato con un dito sulla superficie polverosa del finestrino, ma oggi evidentemente si sente il bisogno di trasmettere comunicazioni più complesse.

Per le strade di Roma si diffonde il costume di lasciare foglietti sul parabrezza delle auto parcheggiate in modo discutibile. Il tergicristallo sollevato è un classico della semantica metropolitana ma ha un significato un po’ oscuro e ormai non basta più, a volte è indispensabile recapitare qualcosa di più esplicito e personalizzato. Nei giorni scorsi alla Balduina abbiamo visto un foglio stampato con lo slogan, non nuovo ma sempre efficace: «se fai l’amore come parcheggi non meravigliarti di essere cornuto».

Ancora più estrema la comunicazione non verbale utilizzata da un anonimo testaccino per esprimere la propria rabbia nei confronti di un automobilista particolarmente scorretto, che aveva lasciato una Renault nel mezzo di un incrocio, a ridosso delle strisce pedonali, davanti all’ingresso di un palazzo. Il furioso mittente del messaggio, dopo aver affidato un elenco di insulti a un paio di biglietti infilati sotto al tergicristallo, ha scaricato sul tetto dell’auto un mucchio di sacchi di immondizia, forse recuperati da un vicino cassonetto. In italiano si potrebbe tradurre con un: «Fai schifo».

(Foto di Elisabetta Nepitelli Alegiani)

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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