Rivolta armata (e colta) contro la doppiafila

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Domenica 8 Maggio 2016, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 00:11
"Brigata notturna 
contro auto 
in doppiafila.
Passamontagna d'obbligo!".

@gianabungaro

Speriamo di non dovere mai arrivare fino a questo punto. Alle ronde contro i doppiafilisti (si chiamano così?), come fossimo in chiave moderna gli emuli di quei personaggi che Rembrandt ha dipinto in uno dei suoi quadri più belli, intitolato appunto: De Nachtwacht. 

Anche perché in doppiafila parcheggiamo tutti, o molti di noi. E tuttavia, chi non viene preso da un sano furore quando il capolinea dell’autobus è occupato da una fila doppia, o come minimo singola, di macchine che bloccano tutto? 
E la solita, maledetta, impunita, Smart abbandonata in doppiafila che impedisce all’“auti”, come lo chiamano da queste parti, di girare e si scatena l’inferno di traffico? Edoardo Albinati, che è uno scrittore sensibilissimo e un tipo mite, contro i doppiafilisti in Smart vorrebbe organizzare - così scrive nel suo libro “La scuola cattolica” (Rizzoli), dedicato al quartiere Trieste - una rivolta civile. Armata. Fatta di gente che, bomboletta spray in pugno, sporca di vernice tutte le macchinette ma anche le macchinone che impediscono la circolazione. 

Albinati avrebbe potuto fare una proposta ancora più spietata. Quella, per chi lo possiede, di sbattere il suo libro contro il cofano o contro il tetto delle auto maleducate. Sono 1294 pagine, con copertina rigida, che pesano quasi un chilo e mezzo. E non c'è acciaio che regga a tanta mole.

mario.ajello@ilmessaggero.it
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