I rifiuti aumentano e restano per strada

di Mauro Evangelisti
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Sabato 9 Giugno 2018, 00:03
Roma: stare con le finestre aperte per respirare un po’ ma tapparsi il naso per la puzza di spazzatura non ritirata che straborda dai cassonetti
@signorinalave

Raffica di foto con i rifiuti accumulati vicino ai cassonetti. Commento su Twitter dell’account di “Lavoratori Ama”: «Oggi e ieri sera da est a ovest. La strategia della coperta corta: o fai la monnezza o la carta. Cosa preferite?». Intanto, Roma si appresta a chiedere aiuto all’ennesima regione lontana, questa volta è la Puglia, che prenderà una piccola porzione dei rifiuti romani. Ma come è possibile, perché nel 2018 ormai passiamo da una fase di criticità all’altra? Secondo Campidoglio e Ama i «rifiuti sono aumentati del 10 per cento». Chi controlla i dati diffusi sul sito dell’azienda scopre che ogni giorni si producono 3.200-3.300 tonnellate di indifferenziato: molti di più dello stesso periodo dell’anno scorso.

Nell’ultimo decennio la produzione dei rifiuti a Roma e nel resto d’Italia era diminuita, a causa della crisi economica.
Ora che l’economia è timidamente ripartita c’è un incremento dei rifiuti in tutto il Paese, ma in percentuali molto più basse, attorno all’1-2 per cento. Come mai a Roma, la città dove era stata promessa una virtuosa diminuzione della spazzatura, c’è questo boom di rifiuti? Non è colpa del turismo, che cresce ma meno che in altri città. Allora? Può essere che rispetto al passato l’Ama sia più attenta nel ripulire le discariche abusive. Ma c’è un altro rischio: forse al di là dei proclami, la raccolta differenziata non sta andando così bene e questo spiega perché ogni giorno l’indifferenziato sfiori le 3.300 tonnellate.
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