La prova costume al mare e la bocciatura dei figli

La prova costume al mare e la bocciatura dei figli
di Raffaella Troili
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Domenica 2 Agosto 2020, 00:05
«Mamma sembri un cetaceo spiaggiato». Nessuna clemenza post lockdown da parte di figli ipercritici e attenti al chilo di troppo come pure alla piega rimandata. «Mamma ma questa ciccetta sotto le braccia?» e «ma tu una scarpa da donna mai, eh?». E ancora: «Guarda che muscoli, te niente eh?». E giù risate ironiche quando una prova a mostrare quel che a fatica era riuscita a tirar su in palestra. 

«Mamma, ma “io sto a dieta” è una citazione?» e via con altre prese in giro, tipo «somigli a...» o «ma come ti sei vestita?». Lo fanno maschi e femmine, per affetto e per orgoglio, perché tutti vogliono una mamma in forma, felice, curata.

E poi così attenti alla moda, non vogliono una mamma che si veste troppo da ragazzina come le amiche loro ma nemmeno una che troppo “signora mia”. Una via di mezzo tra adolescente e matusa ma senza eccessi appariscenti, un po’ sexy ma con classe, l’importante è che passi abbastanza inosservata; oppure una versione riveduta e corretta da qualche centimetro in più di stoffa, delle loro compagne di scuola. Un difficile dosaggio «però sai che con qualche chilo in più sembri più mamma...». Basta non ballare, non cantare, non farsi notare. Ma basta poco, per vederli soddisfatti. 


raffaella.troili@ilmessaggero.it
 
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