Pianti, brividi e flirt: la serie tv alla romana

di Mario Ajello
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Domenica 5 Febbraio 2017, 00:38
Lo spettacolo continua con lo showcooking
@OlivaQuasimodo


Il titolo è pronto: «Premio Polizzer». Anche la trama di questa serie molto televisiva e molto romana, che non ha bisogno di autori perché si scrive da sé, è in gran parte già fatta. C’è la fatina Virgy, cioè Virginia, che canta e che balla e che dice sempre «bello, bellissimo», ogni tanto sviene, spesso ride, ubbidisce al suo signore che sta in una villa di Genova e al viceré che ha un ufficio a Milano, e dall’alto del Campidoglio si sforza ma non fa, ci prova ma non ci riesce. Virgy la sindaca ha un ex marito che ancora palpita per lei e le scrive lettere d’amore. Tanti flirt le vengono attribuiti perché nelle telenovele così funziona. La fotografano sul tetto, perché nella sua stanza ci sono le cimici, o in terrazzo con il pigiamone acrilico. Sbaglia gli amici e quelli la inguaiano. 
E «m’hanno rimasta sola ‘sti quattro cornuti», potrebbe dire lei come nell’«Audace colpo dei soliti ignoti». E in più le altre donne, come Paola (Taverna con tanto di sorella coatta anti-Virgy) e Roberta (Lombardi), le fanno i dispetti su un ballatoio stracolmo di spifferi, sospiri, trame e illazioni. Qui un dossier, lì un’inchiesta. L’invasione delle cavallette, di cui parla la fatina, forse ci sarà in qualche prossima puntata. E intanto, Marra sta nella sua cella («Don Raffae’» il sommo Fabrizio De André la scrisse per lui?) e forse canta ma magari no. Il Romeo s’è separato dalla sua Giulietta con cui da una polizza per la vita era unito. Il Frongia s’è perso ma sta sempre lì. E c’è chi dice «se parlo io viene giù tutto» ed è tutto un Raggi, raggirati e raggiranti. Che spettacolo, davvero. E avanti coi pop-corn e poi il televoto! 

mario.ajello@ilmessaggero.it
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