Con la sua architettura del secolo scorso Ostia Lido avrebbe tutte le carte per giocarsi il fascino del malecón di Roma, invece si trascina dietro un’immagine pasoliniana per il passato, da serie criminale per il presente, tra testate e suburre che vanno ben oltre la realtà. Dice chi la conosce: «Il mare è migliorato, ma Ostia non c’è nelle mappe turistiche. La spiaggia davanti al campeggio è tenuta malissimo, trovare i varchi per chi non è di Roma è un’impresa». Finita l’epoca delle feste chiassose, spente le luci, al di là delle velleità indipendentiste, forse dovremmo cambiare tutto e chiamarla Roma Marittima.
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