«Non ho tempo per chiamarti», i crudeli messaggi dei figli in gita

«Non ho tempo per chiamarti», i crudeli messaggi dei figli in gita
di Raffaella Troili
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Mercoledì 13 Marzo 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 23:03
Ti stai rilassando?». Risposta con allegata la domanda su whatsapp: «Se mi disturbi è complicato». Grande colpo basso del figlio adolescente. Eppure avevamo aspettato tutto il giorno. Mica facile sopravvivere all’indifferenza, l’ostentato tono da Venerdì Santo che trapela pure dai messaggi dei ragazzi in gita scolastica. Come detenuti in fuga non danno riferimenti né tracce, rispondono biascicando, improvvisamente forastici, saccenti, insopportabili. «Se non ti chiamo evidentemente è perché non ho tempo».

E «mamma, ma mica ho otto anni». Di foto non se ne parla, di racconti men che meno. I messaggi vocali inquietano: «Quando arrivo al coso ti chiamo, ciao ciao mammì».
Quando finalmente rispondono o si fanno vivi, non si ha il tempo neanche di chiedere un innocuo: che tempo fa? (un classico delle mamme) che ci si sente marchiate di “accollo”. Per il resto sarà tutto un susseguirsi di «sì»; «no»; «sì»; «no», con voce che arriva direttamente dall’Ade, il tono basso, incomprensibile di chi forse si vergogna, oppure lo fa proprio apposta. Pochi secondi, niente convenevoli. Salvo poi chiamare a sorpresa e con la voce suadente e bambina che conosciamo chiedere: «Senti, non ho più i giga dovete ricaricare sennò non posso chiamarvi». Facce da schiaffi.
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