Quegli ingenui che ancora pagano le multe

di Mauro Evangelisti
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Sabato 23 Giugno 2018, 00:05
La maggior parte degli incivili a Roma conta sull’esiguo controllo che viene fatto sulle strade oppure trova il modo di non pagare le multe con stratagemmi vari
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La morale è: sei ingenuo se paghi le multe. Andiamo per ordine. C’è un romano che cerca di non parcheggiare mai in doppia fila perché lo trova incivile, non vuole rallentare il traffico e prendere contravvenzioni. Ce n’è un altro romano che non ha molti scrupoli, «in fondo mi fermo solo un quarto d’ora», e chi se ne importa se blocco il bus («ma davvero qualcuno usa il bus?», se prende la multa presenta ricorso, contro ricorso, ricorso al contro ricorso, comunque non la paga. C’è un romano che evita di lasciare la macchina davanti allo scivolo del marciapiedi per non ostacolare una madre con il passeggino o un disabile sulla sedia a rotelle, e perché, certo, non vuole prendere la multa. C’è un altro romano che parcheggia dove capita, sì anche davanti allo scivolo, «non è mica colpa mia se non ci sono alternative e poi ho fretta», se arriva una multa, non la paga, per principio. C’è un romano che prova a non correre troppo, perché è pericoloso e perché non vuole la multa. C’è un altro romano che vola a 120 sul Lungotevere e se arriva la contravvenzione, amen, la butta. Visto che nessuno è perfetto, il primo romano, prima o poi un errore lo commette, prende la multa, ma la paga. L’altro romano lo compatisce, conosce l’Italia, ha accumulato una bella somma da pagare all’Agenzia delle Entrate-Riscossioni, ma sorride perché ha letto da qualche parte che sta arrivando una sanatoria. Ne parla al bar mentre il suo Suv in doppia fila, con le quattro frecce, sta bloccando un’ambulanza.
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