Innanzitutto, si tratta di individuare con precisione dove finisce la striscia bianca e comincia la striscia gialla. Come la distanza tra Achille e la tartaruga, quell’area di confine potrebbe essere suddivisa all’infinito, fino ad affermare che in fondo il parcheggio vietato non esiste, perché prima di arrivare al limite ci sarà sempre un altro pezzettino di parcheggio regolare. E in effetti su questo paradosso si fondano tanti comportamenti degli automobilisti romani, che con la loro macchina sono abituati a occupare una parte delle strisce pedonali («tanto ce se passa»), o a frenare un po’ più avanti della riga che delimita lo stop. Tutte cose che a Berlino verrebbero sicuramente sanzionate, a Roma dipende.
Quel vigile con la pettorina in via dei Serviti oggi ha dovuto scegliere se la sua città è Roma o è Berlino. Disgraziatamente per il proprietario del motorino, ha scelto Berlino.
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