Un rito adolescenziale, l’attaccamento ai luoghi estivi, che dura qualche anno, il tempo di alzare il tiro.
Per ora guai a cambiare minimamente abitudini, la partita in spiaggia alle venti, poi ancora un bagno, due tiri a carte per spezzare, i falò, i cornetti a mezzanotte, il biliardino, i capannelli di comitive sparsi qua e là, un salto al campo di pallavolo dove ci sono le ragazze, i tuffi dal pedalò, i giochi in acqua e pure sott’acqua. La fase successiva è quando proprio non vorranno partire, lasciare Roma, per non lasciare il fidanzatino. Arriverà la noia, la voglia di organizzarsi da soli, vedere posti nuovi, tutto improvvisamente starà stretto. Compresa mamma. Anzi no. Lei sta già stretta, è vero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA