I mille destini incrociati di Lazio-Inter

di Ernesto Menicucci
2 Minuti di Lettura
Domenica 20 Maggio 2018, 00:09
#LazioInter e soprattutto questa volta... giocano, ops!
@DottOlivieri

Ei fu. Non Napoleone, in questo caso, con il suo esilio a Sant’Elena. Ma “Ei fu” (o c’era una volta, come nelle favole) è per Lazio-Inter, diventata una classicissima da fine campionato, dove gli incroci di destini – in una strana storia, direbbe De Gregori – spesso si mescolano, con un mix a volte di difficile lettura. C’era, infatti, il Lazio-Inter 4-2 con l’assatanato Poborsky (chi era costui?) e proprio Simone Inzaghi che tolsero ai nerazzurri uno scudetto che era lì ad passo. E c’è il Lazio-Inter del famoso “Oh nooo” in Curva Nord, coi biancocelesti che si “scansarono” – definizione dei tifosi – per far passare i gemellati interisti in corsia di sorpasso sulla Roma di Claudio Ranieri, l’ultima ad esserci avvicinata davvero allo scudetto.

E poi c’è questo Lazio-Inter, oggi all’Olimpico, che ha ancora un altro sapore, perché nessuna cosa come il calcio sa essere variabile.
Questa volta, al contrario del “Oh nooo”, biancocelesti e nerazzurri se la vedranno per un posto in Champions, mentre i romanisti si piazzeranno davanti alla tivù con i popcorn in mano a godersi lo spettacolo. E non è detto che, necessariamente, tiferanno contro i “cugini” laziali. Non (o non solo, và...) per cavalleria cittadina ma perché sulla panchina nerazzurra c’è un signore, Luciano Spalletti, che ha diviso gli umori giallorossi: amore e odio (sportivo, chiaro), spallettiani di qua, tottiani di là, ferite aperte o richiuse. È così assurdo, allora, che una fetta di romanisti tifi Lazio? Chissà. È il calcio, è tutto qui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA