I giovani non fischiano più: «E allora che romani sono?»

I giovani non fischiano più: «E allora che romani sono?»
di Pietro Piovani
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Domenica 4 Settembre 2022, 23:53

«Ma sai che cià ragione!» dice un signore di una certa età, seduto al tavolino del bar, dopo aver letto l’articolo di Enrico Vanzina sul Messaggero di ieri.

«È proprio vero, a Roma nessuno fischia più». Vanzina ha notato che da qualche anno i romani hanno smesso di canticchiare e di fischiettare, e questo perché oggi le canzoni sono molto meno fischiettabili e canticchiabili di un tempo. Il signore legge l’articolo a voce alta: «Fischiettare i Maneskin o Mahmood (bravissimi nel loro genere) è un’impresa ardua».

Ma un altro frequentatore del bar, che sta bevendo un caffè al banco, lo interrompe: «Non è vero. Io i Maneskin li canto sempre: “Sono fuori di testaaa.

Sò diverso da lorooo”». «Perché sei vecchio come me» ribatte l’amico. «I giovani non cantano. E soprattutto io non li sento mai fischiare».

La sua impressione coincide con i risultati di uno studio condotto in Inghilterra, secondo cui la grande maggioranza dei ventenni trova fastidioso sentire qualcuno che fischietta, mentre tra gli over 60 prevalgono quelli non ci vedono niente di male. La spiegazione starebbe nell’onnipresenza dei suoni riprodotti da radio, tv, telefonini e dispositivi di ogni tipo: se non c’è mai il silenzio, ci si disabitua a riempirlo con la propria voce. E il fischio è in via d’estinzione persino a Roma, la città di Petrolini. Il signore al bar si chiede: «Se i romani non fischiettano più, che romani sono?». 

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