L’ascesa del grillino Silvestri, il Bel Ami del Campidoglio

L’ascesa del grillino Silvestri, il Bel Ami del Campidoglio
di Simone Canettieri
1 Minuto di Lettura
Giovedì 14 Marzo 2019, 00:05
Si vanta di non aver avuto altro dio al di fuori del M5S. «Alle politiche prima non votavo». Passa dal meetup di Tivoli ai tour elettorali con Luigi Di Maio, con tanto di dichiarazione per il pastone del telegiornale delle 20. Il caso del lanciatissimo Francesco Silvestri, vicecapogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, è emblematico. Anzi, è quasi da studiare. 
Si tratta finora del primo e unico beneficiario dell’aereo più pazzo del mondo: vale a dire il Campidoglio pentastellato. Dopo essersi candidato per due volte - senza riuscirci - in consiglio comunale a Roma, ma anche nella sua Morlupo, alla fine il bel Francesco un anno fa ce l’ha fatta ed è entrato alla Camera. Coronando così un attivismo, pazzo e disperato, tra i grillini dell’Urbe. 
Quante avventure con i consiglieri comunali e con gli staff della comunicazione, quante battaglie condivise. Ma solo uno su mille ce la fa. Ed è proprio il caso di Francesco, ora cinghia di trasmissione tra Luigi e Virginia, unico parlamentare presente in aula il giorno della sentenza della prima cittadina. Silvestri, ovvero il Georges Duroy di Roma, il Bel Ami de noantri.
simone.canettieri@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA