Facile umiliare gli anziani soli in ospedale

di Raffaella Troili
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Mercoledì 21 Febbraio 2018, 00:06
Mamma mia dopo una giornata
passata in ospedale e vedere
tutti quei vecchi trattati male 
preferisco mori de infarto

@DafneDaregina

Bambini dalla pelle flaccida, capricciosi, fragili, soli. Non sanno trattenere i bisogni, chiedono attenzione, ma non inteneriscono nessuno, non fanno moine, non sono piacenti, e spesso ricevono umiliazioni. Capita agli anziani malati ricoverati negli ospedali. Come è accaduto alla signora Maria che ancora si lecca le ferite. «Mi hanno trattata male», ripete e ce l’ha con gli infermieri soprattutto. Con chi l’ha messa all’angolo, presa a parolacce «che c... fai?», con chi l’ha portata a fare la Tac con il pannolone sporco, davanti a tutti, «che umiliazione, anche il medico me l’ha detto che non si fa così, gli ho risposto pensi se fosse capitato a sua moglie...».

Ricoverata in un ospedale romano il 20 gennaio per una trombosi e poi qualche giorno fa mandata in uno della provincia per la riabilitazione, la nonnetta è rimasta lì una sola notte, poi è scappata, o meglio ha firmato per tornarsene a casa, a Roma. «Ero stanca di essere umiliata». A ogni richiesta una rispostaccia, a ogni passo uno strattone. Trattata senza dignità, tra minacce «o è così o se va» e offese «non rompere eh...». Adesso è a casa, con il catetere ma senza assistenza medica, eppure dice che per il nervosismo sta ritornando a parlare. Balbetta, si perde qualche lettera, storpia qualche parola, ma tutta la sua rabbia si percepisce forte. Ha incontrato operatori senza cuore, che hanno studiato per buttarsi su un lavoro che tra le materie d’esame dovrebbe includere l’umanità.
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