Alessio Miz
È una mappa dettagliata della città eterna «dopo la secessione», e si trova all’interno di un libro: “La guerra di indipendenza di Roma Nord”, romanzo fantasatirico di Claudio Delicato. Nella piantina c’è una grossa linea nera che traccia i confini della Repubblica indipendente di Roma Nord, e all’interno sono indicati i luoghi di rilievo: Corso Francia, piazza Mazzini, piazza Euclide, ovviamente Ponte Milvio, a sorpresa anche piazza Bologna. Sotto sono delineate la Repubblica federale di Roma Sud, i Territori autonomi di Roma Est, il Regno libero di Roma Ovest e la piccola area intorno al Vaticano ribattezzata Terra santa.
Nei giorni scorsi si è tenuta una serata per promuovere il libro, titolo: Festa per la secessione di Roma Nord («ingresso gratuito, chi indossa le Hogan salta la fila»). Per l’occasione la fantasiosa carta geografica è stata pubblicata su Facebook e subito è partito il dibattito. Michele protesta: «Piazza Bologna e stazione Nomentana che c’entrano con Roma Nord? L’ignoranza dilaga». L’indignato contestatore ha la sua teoria: «Io non includo neanche piazza Mazzini. Roma Nord è delimitata dal Tevere tra i ponti Duca d’Aosta e Corso Francia da un lato, e via Cortina d’Ampezzo e Olgiata dall’altro». Opposto il punto di vista di Federico: «Se togli piazza Mazzini, diventa la famosa “periferia di Roma Nord”».
C’è chi rivendica l’orgoglio di Roma Ovest: «Quando da voi piove da noi c’è il sole, stiamo a 20 km da Fregene». C’è chi prova ad allargare il dibattito: «Ma politicamente come pensate di porvi rispetto all’annosa questione dell’indipendenza dei Castelli romani?». E via così, perché in tutta Roma da sempre le discussioni più appassionate sono quelle inutili.
pietro.piovani@ilmessaggero.it
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