Tabù educazione sessuale, per i ragazzi resta solo il web

Tabù educazione sessuale, per i ragazzi resta solo il web
di Raffaella Troili
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Mercoledì 3 Aprile 2019, 00:29
Mamma le mestruazioni possono tornare in ritardo, dopo 15 giorni di dolori?”. Domande a sorpresa che fanno tremare, specie se vengono da un maschio. Ma di fatto tra i 10 e i 20 anni, di educazione sessuale chi se ne occupa? Internet, diciamo la verità. Sì, uno può buttare lì consigli non richiesti, raccontare aneddoti personali che annoiano tutti, “ehi lo sai che mamma da piccola pensava che se ballavi troppo vicino rimanevi incinta, forse gliel’aveva detto nonna”, così tanto per sondare il terreno... Ma c’è una lunga fase della vita in cui pochi si confidano in famiglia. Raccolgono i racconti dei coetanei, si mescolano e confondono informazioni e approcci.

La scuola fa poco e quando lo fa incontra pure le resistenze di qualche genitore.
Così crescono ragazzoni e ragazzette ormonidotati sempre belli e sicuri ma maledettamente ignoranti in materia. Figli di una tecnologia che non li aiuta davvero a crescere ma che li segue passo passo. Se alle medie ci sono fidanzatine che cadono nella trappola del “mi mandi la foto delle tue tette” per poi ritrovarsi on line a tradimento, il buio inizia lì. Ci sono genitori più intraprendenti d’un tempo, altri non sanno come approcciare, sono imbarazzati. Così lasciano spazio all’amica dell’amico: l’informazione virtuale.
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