Vuoi la cucina? Paga subito e porta pazienza

Vuoi la cucina? Paga subito e porta pazienza
di Pietro Piovani
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Giovedì 17 Novembre 2016, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 14:40
Era una casa molto carina, senza soffitto, senza cucina
@_sabishii



Chi vive l’esperienza di mettere su casa (quei fortunati che se lo possono permettere, perché ormai anche avere una casa e una famiglia è diventato un privilegio) deve ascoltare il coro di parenti e amici che lo avvertono: «Pensi di trasferirti nella nuova casa fra tre mesi? Scordatelo, ci metterai molto di più». Poi si entra nei dettagli: «I lavori edili durano sempre più del previsto. I mobili te li consegnano sempre in ritardo. La cucina vedrai che non arriva prima di Natale». Profezie che alla fine si avvereranno tutte: i lavori dureranno un’eternità, i mobili arriveranno in ritardo, la cucina non ne parliamo neanche.

Siccome siamo in Italia, anzi peggio, siamo a Roma, il privilegiato di cui sopra si rassegna a sopportare questi ritardi come se fossero un obbligo, una legge di natura. «La cucina doveva arrivare dopo due settimane e invece ti arriva dopo due mesi? E di che ti stupisci? È normale, è la regola, è sempre così», risponde il coro degli amici e dei parenti. Dovremmo ricordarci che Roma e l’Italia si trovano in Europa, dove esistono le regole comunitarie, per cui anche da noi è in vigore un Codice del consumo che all’articolo 61 obbliga i venditori a consegnare i prodotti «entro trenta giorni dalla data di conclusione del contratto».

Quindi facciamo bene attenzione al momento dell’acquisto, conserviamo sempre la ricevuta dell’ordine, sapendo che al trentunesimo giorno scatta il diritto al rimborso di tutta la cifra più i danni. Fermo restando che un conto è avere diritto al rimborso, un conto è avere il rimborso per davvero, perché a Roma e in Italia c’è sempre quel vecchio metodo che può neutralizzare qualunque codice e qualunque legge: il metodo del “famme causa”.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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