Tra domande a trabocchetto dettate dalla curiosità/paura che qualcuno abbia contratto il virus e lo stia nascondendo al resto della comunità. Sarà difficile anche chiedere i compiti in chat senza dover dare spiegazioni dettagliate, come un tempo: «Oggi mio figlio non è andato a scuola, mi potete mandare i compiti?».
Dio ce ne scampi, meglio non farli proprio, la paura dell’interrogatorio o del linciaggio è in agguato. La cosa rischia di sfuggire di mano a tutti, il timore che alla prima influenza si venga tacciati per appestati è nell’aria, nonostante le emoticon e i saluti affettuosi con cui si è ripartiti. Alla prima assenza, scatteranno telefonate e messaggini inquietanti: «Tutto bene? Vi serve qualcosa?».
raffaella.troili@ilmessaggero.it
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