Covid, «Posso baciare i miei figli?» Le paure della mamma-dottore

«Posso baciare i miei figli?» Le paure della mamma-dottore
di Veronica Cursi
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Venerdì 20 Novembre 2020, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 07:27

Ogni giorno, quando torna a casa, Giulia compie lo stesso identico rituale: scarpe sul tappetino, vestiti tolti sull’uscio di casa e buttati velocemente in lavatrice, una doccia al volo per cercare di lavare via la sofferenza che ha visto negli occhi di tutti i pazienti ricoverati per il Covid. Ma c’è una cosa che Giulia, medico chirurgo del San Filippo Neri, non riesce mai a levarsi di dosso. Ed è la paura, che condivide con amici e colleghi, e che le fa ripetere continuamente: «Ma io posso abbracciare i miei figli?». Se sì, con quale tranquillità può farlo? Se è no, fino a quando negherà alle persone che ama, oltre che il tempo, anche il suo affetto?

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Ai bambini ha cercato di spiegarlo: «Mamma lavora in ospedale, lì c’è più possibilità di prendersi il virus», ma quando il piccoletto di 6 anni le si attacca alle gambe per giocare o l’altro figlio di 10 le chiede: «Facciamo i compiti insieme?», ecco lei in quel momento vorrebbe tornare alla sua normalità, giocare sul lettone tutti insieme, fare la lotta. Ma Giulia, oltre che una madre, è anche un medico ed ora ha un’altra battaglia da combattere. E quando torna a casa di notte, stremata dopo il turno di lavoro, i suoi bimbi li bacia da lontano mentre dormono convinta che presto i sogni di tutti saranno migliori.
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