I pidocchi anche con il covid: ma nelle scuole non c'era il distanziamento?

I pidocchi anche con il covid: ma nelle scuole non c'era il distanziamento?
di Pietro Piovani
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Lunedì 4 Gennaio 2021, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:29

«Se i bambini si passano i pidocchi vuol dire che stanno vicini» dice Francesca. Il che la dice lunga, aggiungiamo noi, su quanto funzioni il distanziamento nelle scuole. Alla Balduina Francesca Gaeta ha recentemente aperto un centro anti-pidocchi Head Cleaners (una delle catene specializzate nel trattamento, a Roma ne esistono diverse e lavorano tanto). Ha inaugurato l’attività a ottobre, dopo aver mollato il suo vecchio lavoro: «Noleggiavo attrezzature fotografiche, i miei clienti erano viaggiatori che volevano fare belle foto, ma con il covid nessuno viaggia più». Questo invece è un settore che non vede crisi. Ma nessuno ne vuole parlare. In un mondo che ormai quasi non conosce più il pudore, i pidocchi sono ancora un tabù, una vergogna da tacere, un marchio d’infamia in quanto sinonimo di sporcizia e povertà. Eppure è proprio il contrario: più la testa di un bambino è pulita più è attraente per i parassiti. «Il pidocchio fatica ad attaccare le cuti coperte di grasso» spiega Francesca, e racconta di mamme che si presentano disperate dopo averle provate tutte: i rimedi della nonna, l’aceto, la maionese, la benzina, e poi i prodotti di farmacia che di solito eliminano gli insetti ma non le uova. Pare che negli ultimi anni il fenomeno si sia esteso agli adolescenti forse perché, per scattare i selfie o per guardare insieme i video sul telefonino, le loro teste si avvicinano più spesso. 
 

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