Coronavirus fase 2, amici, ex o congiunti: ma chi la definisce la "stabilità" di un affetto?

Coronavirus fase 2, amici, ex o congiunti: ma chi la definisce la "stabilità" di un affetto?
di Veronica Cursi
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Venerdì 1 Maggio 2020, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 08:17

Giorgia e Carlotta sono amiche da 34 anni, il loro affetto è più che stabile, e a quanto pare dal 4 maggio potranno finalmente rivedersi. Chissà se Luca, invece, che non sta più con Marta, potrà comunque rincontrarla dal momento che tecnicamente è un ex e la loro stabilità è naufragata. E Andrea, che con Giulia si era fidanzato un mese prima del lockdown, che ne sa in fondo quanto sarà stabile la loro storia. Che confusione questa fase 2.

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Da quando il termine congiunto è entrato nelle nostre vite non ci si capisce più niente: prima solo i parenti, poi i fidanzati o gli affetti stabili, ora sembra che potremmo vedere anche gli amici «purché siano veri e non un scusa», parole del viceministro Sileri. Ma chi la definisce la stabilità di un affetto? Forse nell’autocertificazione dovremo scrivere il nostro stato sentimentale come su Facebook: "single", "impegnato", "in una relazione complicata". Oppure raccontare direttamente la nostra vita sociale: «Vado da Paola perché preferisco vedere lei che metà della mia famiglia». O magari stilare una lista di amici preferiti con i pro e i contro: «Mi fa ridere», «Ci parlo bene», «Siamo cresciuti insieme». Ma non sarebbe stato meglio dire subito e senza distinzioni: «Potete tornare a vedere persone usando il buon senso». Così per dire.