L’incubo del coronavirus e le fake news dei bimbi

L’incubo del coronavirus e le fake news dei bimbi
di Veronica Cursi
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Domenica 1 Marzo 2020, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 02:34
«Maestra, io e la mia famiglia siamo stati in settimana bianca in Lombardia. Adesso mia madre sta male a casa, dicono che potrebbe avere quel virus». Prima elementare. Scuola internazionale sulla Cassia. Un bimbo di 7 anni racconta alla maestra di essere stato in vacanza nel Nord Italia «proprio in quei posti sentiti in televisione». La mamma del bimbo è straniera, non si è vista a scuola e la notizia di un “presunto malato” circola di classe in classe, fino ad arrivare nelle chat dei genitori. In poche ore l’incubo Coronavirus si materializza. I telefoni della scuola vengono presi d’assalto, le famiglie sono allarmate. Ed è il caos. La voce su un possibile contagio si diffonde peggio del virus stesso e in serata il preside dell’istituto è costretto a inviare un’email a tutto il corpo genitori e ai docenti: «Abbiamo saputo che alcuni nostri studenti delle elementari hanno raccontato delle storie riguardo a loro familiari che hanno viaggiato nelle zone rosse del Nord e hanno contratto il coronavirus - si legge nella circolare -. Dopo aver indagato, abbiamo accertato che si tratta di episodi del tutto inventati. Vi preghiamo di non generare allarmismo». Un monito che in queste settimane resta sempre valido. 
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