Corallo torna in mare dov'era il nido di tartarughe

Corallo torna in mare dov'era il nido di tartarughe
di Raffaella Troili
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Mercoledì 6 Settembre 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 14:42
Sarà che sono un’amante sia della natura che degli animali. Le bellezze naturali ci consolano, ci fanno battere il cuore
@bellocciclariss1


Doveva esserci un lieto fine nell’estate delle tartarughe-mania. Non è finita con la delusione e gli occhi velati di pianto di volontari e villeggianti, sempre più complici e uniti dopo la veglia appassionata durata due mesi alla buca dove tutti speravano nella schiusa delle 107 uova depositate da una caretta caretta sulla spiaggia del Lido dei Coralli a Tor San Lorenzo. «Per ringraziare tutte le persone che ci sono state vicine durante i giorni del nido di Ardea abbiamo deciso di rilasciare la tartaruga in natura sabato alle 12, proprio al Lido dei Coralli» fanno sapere i volontari di Sea Shepherd. Corallo, così è stato ribattezzato l'animale, è un tartarugo di 10 anni che hanno salvato a Fiumicino il 25 agosto scorso.

 


«La sua storia è comune a tante tartarughe che vivono nel Mediterraneo: nuotava stordito sul pelo dell’acqua e non riusciva più a immergersi, è stato scoperto da un pescatore che con il suo piccolo gozzo ha picchiato contro il carapace». L’uomo l’ha caricato e portato a terra su consiglio della Capitaneria, ad aspettarlo a riva c’erano i volontari di Sea Shepherd che l’hanno coperto di tessuti umidi, caricato in auto e ricoverato nel pronto soccorso di Zoomarine. «Nel suo stomaco c’erano un bel po’ di schifezze ma dopo una bella purga Corallo è tornato uno splendore, pronto a solcare le profondità del nostro mare. Noi lo saluteremo nella speranza che mai possa incontrare e scambiare per cibo tutta la plastica che gettiamo». Una ricompensa per la civiltà e l’entusiasmo che il popolo della spiaggia, bambini in primis, ha dimostrato adottando quel nido di tartarughe che ha rivoluzionato l’estate (niente fuochi e palloni) e acceso lampadine sul mondo della natura.

raffaella.troili@ilmessaggero.it

 
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