I cinesi a Roma si integrano: «Scusate, ma siamo chiusi a Ferragosto»

I cinesi a Roma si integrano: «Scusate, ma siamo chiusi a Ferragosto»
di Pietro Piovani
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Lunedì 13 Agosto 2018, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 11:48
Anche i cinesi chiudono a Ferragosto. Certo non tutta la settimana, che sarebbe veramente troppo, ma nella singola giornata del 15 sì. E se chiudono i cinesi vuol dire che a Roma chiudono proprio tutti.

Un tempo quando arrivava agosto in città si abbassavano tutte le saracinesche, nelle strade calava un silenzio da cimitero, se stavi male non trovavi un medico e se si rompeva la macchina non trovavi un meccanico, però almeno il parcheggio sotto casa lo trovavi. Oggi le cose sono cambiate: le saracinesche si abbassano lo stesso, il silenzio è quello di tutte le estati, medici e meccanici sono comunque in vacanza ma in compenso il parcheggio resta introvabile come negli altri mesi dell’anno. Però è anche vero che se devi fare la spesa un supermercato aperto h24 lo trovi, e per tutto il resto ci sono i cinesi.

Loro, lo sappiamo, non hanno feste né vacanze, sono sempre aperti. Sempre, tranne il giorno di Ferragosto. È nella giornata più estiva dell’anno che si realizza la vera integrazione, cinesi, bengalesi e africani si adeguano alle migliori tradizioni italiane. «Chiudiamo perché tanto il 15 agosto qui non viene nessuno» spiega Xiao, che ha un bel negozio di casalinghi a Monteverde. Mentre Li nel suo esercizio al Tuscolano ci dice: «Se non piove il 15 vado al mare». Dietro la cassa i figli guardano sul telefonino i video di Totti. Anche loro sono, a pieno titolo, gente di Roma.

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