Sotto le nostre case c’è un enorme cimitero, e non ci dispiace

di Pietro Piovani
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Giovedì 15 Settembre 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 19:43
Il sottosuolo di #Roma parla sempre
@giovajuve84

Noi che viviamo nella Roma di sopra raramente ci ricordiamo che esiste quella di sotto. È la città che giace nascosta, interrata, a qualche decina di metri dalla superficie, sulle cui mura i nostri bisnonni hanno costruito le fondamenta della città attuale, e che di quando in quando ci si presenta davanti agli occhi se passiamo nei pressi di uno scavo archeologico. Questa metropoli segreta è la protagonista del libro di Laura Larcan “Roma, le scoperte mai raccontate”, una raccolta di saggi-racconti sui tesori dell’antichità romana meno conosciuti ma non meno preziosi.

Molte storie i lettori del Messaggero le conoscono già, almeno in parte, perché le hanno lette sulle cronache che la Larcan scrive quotidianamente sulle pagine di questo giornale. Ma ripercorrerle una di seguito all’altra dà l’idea di che infinito contenitore di resti archeologici sia il nostro sottosuolo, un universo pieno di costruzioni, di oggetti, di persone: una città, appunto, grande e affollata come la nostra, se non fosse che i suoi abitanti sono tutti morti.

Dal mausoleo di Coriolano sotto via del Quadraro, alla necropoli di Collatia sotto i pilastri di cemento della Rustica, dalla tomba del Gladiatore ai Due Ponti al misterioso deposito di scarpe anni 40 recentemente ritrovato sotto la Piramide, il libro ci ricorda come la vita dei romani contemporanei si svolga al di sopra di un immenso cimitero, e la cosa non ci fa alcuna impressione. Forse è per questo che certi film horror americani, con le case infestate da fantasmi perché costruite al posto di qualche sepoltura, ci hanno sempre fatto un po’ ridere.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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