La burocrazia è brutta, ma c'è chi ci si trova bene

La burocrazia è brutta, ma c'è chi ci si trova bene
di Pietro Piovani
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Giovedì 28 Luglio 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:24
ma com’è bella
la burocrazia...

@darsch

La signora Vincenza ha ottenuto i benefici della legge 104, ma non si ricorda più perché. Ha appreso la buona notizia in questi giorni, ricevendo il verbale nel quale l’istituto le comunica che la domanda ha avuto esito positivo. La domanda l’aveva presentata un po’ di tempo fa, non riesce a ricordare bene la motivazione con cui l’aveva supportata, ma di sicuro aveva seguito con precisione le regole indicate dalla normativa. «Tu presentala, poi vediamo» gli aveva consigliato uno zio che lavora all’Inps: è andata bene, la richiesta è passata, e ora lei ha diritto a tutte le agevolazioni previste per i lavoratori infermi o disabili.

La maggioranza degli italiani vede la burocrazia come un luogo orribile e minaccioso, ma Vincenza no: per lei le leggi, i ministeri e le commissioni sono invece una miniera di occasioni da sfruttare. Ad esempio, sempre lo zio dell’Inps le ha segnalato che esistono le borse di studio per mandare a studiare in Gran Bretagna i figli dei dipendenti pubblici (Vincenza è un’insegnante). È un’informazione che non viene pubblicizzata, nessuno mette i manifesti, si preferisce il passaparola: chi lo sa avverte in confidenza amici e parenti. Vincenza ha presentato la domanda entro i termini di scadenza, lo zio le ha segnalato le piccole trappole inserite nel modulo per la richiesta, che sembrano inserite lì apposta (sembrano soltanto, sia chiaro) per far sbagliare chi non è stato messo in guardia.

E così questa estate il figlio di Vincenza può partire per un viaggio-studio in Inghilterra grazie ai 4 mila euro generosamente messi a disposizione dall’Inps. La burocrazia non è quella brutta bestia che sembra, bisogna solo saperla addomesticare.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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