Le baby promesse del calcio e le promesse del procuratore

Le baby promesse del calcio e le promesse del procuratore
di Mimmo Ferretti
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Domenica 6 Gennaio 2019, 00:05
Buongiorno, ma lo sa che suo figlio è davvero bravo? Tu ti volti e davanti a te trovi il sorriso accattivante di uno sconosciuto, elegante il giusto e rassicurante ai massimi livelli. «La ringrazio», rispondi per educazione, ma non dai troppo peso alla cosa. Stai per girare le spalle e andartene quando lo sconosciuto ti molla un altro complimento. «Bravo davvero, sa? Ce ne sono pochi della sua età così bravi. Se lo faccia dire da uno che se ne intende». A quel punto la sorpresa iniziale lascia il campo alla voglia di capire meglio la faccenda. «E quindi?», chiedi incuriosito. «Mi chiamo XY e sono un procuratore. Mi piacerebbe poterla aiutare a far diventare suo figlio un calciatore vero». Tu replichi che il ragazzino ha appena 13 anni e mezzo, e che trovi il tutto un po’ esagerato; pensi così di aver chiuso l’argomento quando il tizio riparte. «È proprio a questa età che non bisogna sbagliare le scelte. Si affidi a uno del mestiere, mi dia retta. Lei ha tante cose a cui pensare, non può seguire suo figlio come meriterebbe uno con il suo talento». E lì le strade sono due: o scappi tra il perplesso e lo schifato oppure cominci a metter mano al portafogli. Senza sapere, però, quando finirai di farlo.
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