Aspettando un’estate di eccezionale normalità

di Simone Canettieri
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Martedì 8 Maggio 2018, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 12:15
#Roma nun fa la stupida stasera...
@TheNewFly

L’aria frizzantina mette di buon umore. E disperde in giro un sacco di speranze per l’estate che verrà. Clara punta a un po’ di relax al mare, lontano dal solito corri di qua e di là. Pasquale ha promesso a se stesso che dimagrirà un pochino, magari iniziando ad andare in bici. Salvo finalmente avrà un po’ di tempo per leggersi l’ultimo romanzo con cui si guarda da mesi. Vincenzo chiuderà l’osteria per dedicarsi ai nipoti: a settembre poi andranno alle elementari e chi li fermerà più? E poi c’è Marcellino: anche lui non vede l’ora di chiudere la sua bottega di barbiere all’Esquilino per concedersi un po’ ai figli che vede poco e niente, al contrario degli acciacchi. Sono le timide speranze di queste serate di calda primavera. Si esce sul balcone, ci si affaccia alla finestra, si fissa la luna e non il dito, per una volta.

E il pensiero corre appunto alle vacanze, per chi ce le avrà e per chi dovrà inventarsele in qualche modo. Cose normali, niente di che, insomma. Ma Roma, Roma che estate vorrà? Per esempio calda, ma senza incendi (anche se la vegetazione che cresce “rigogliosa” non promette niente di buono). Magari senza la solita emergenza rifiuti, con grave rammarico dei social network che potrebbero trovarsi senza lavoro. Una Capitale presa d’assalto dai turisti, che però non prendono d’assalto i monumenti. E poi gli ospedali che funzionano e gli uffici che continuano a lavorare. Insomma, una spruzzata di folle normalità. Al netto della politica, vabbe’.

simone.canettieri@ilmessaggero.it
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