C’è sempre un buon motivo per rimandare, farsi attendere, alzarsi, lavarsi, vestirsi, uscire, tornare. Quell’ecco costante, carica d’ansia l’adulto, forse perché lo mette davanti a quel meraviglioso menefreghismo incosciente che si è perso ormai per strada. Schiavo del tempo e di una ferrea e rigorosa tabella di marcia, ha dimenticato quanto sia rilassante prendere la vita senza fretta. Naturalmente l’ecco non può permetterselo, non vale al contrario, non è previsto dai ruoli. E a richiesta scatta, disponibile, attento. Pensate invece che goduria sarebbe rispondere a uno stentoreo “È pronto?” con un flemmatico “Eccoooo”.
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