La storia di Nello Panzini comincia nel quartiere di Cecafumo, quando ancora sulla Tuscolana si affacciavano solo poche case e gli stabilimenti di Cinecittà. Per guadagnare due soldi, da ragazzino Nello andava a fare il generico sui set cinematografici (tra le sue tante comparsate: nel film “Straziami ma di baci saziami” è lui il cliente capellone che fa dire al barbiere Nino Manfredi «Li porta sempre così o è venuto in motocicletta?»). A scuola un professore, sapendo delle sue frequentazioni cinematografiche gli consiglia di prendere appunti, per non perdere la memoria di quelle esperienze. Cosa che Nello comincia a fare, e che continua a fare anche dopo, da grande, quando trova un lavoro vero: un posto fisso alla Teti, poi diventata Sip («sigla che per noi significava Semo Iti Peggio») e dopo ancora Telecom.
Di recente Nello ha usato la sua collezione di ricordi personali per pubblicare un libro, mentre sui social li racconta ad amici e follower. Ma quali memorie particolari avrà da conservare un tecnico telefonico? «Il fatto è - racconta - che in Sip fui assegnato alla centrale di via Sannio, cioè quella che si occupava di Roma centro, per cui in tanti anni di lavoro mi è capitato di entrare nelle case di persone veramente importanti, stilisti come Valentino o le sorelle Fendi, e i grandi personaggi del cinema italiano, da Visconti a Verdone.
pietro.piovani@ilmessaggero.it
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