Aeroporti, dove tutti cercano l’amore fuggente

di Mauro Evangelisti
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Sabato 21 Aprile 2018, 00:05
Cosa sia l’amore non lo so esprimere bene, ma il cuore che mi batte forte mentre vado in aeroporto ha qualcosa a che fare
@vedocose

Amanti passeggeri (Los amantes pasajeros) è il titolo di uno dei più divertenti film di Almodovar. Chi gestisce i social dei due aeroporti romani ha una vasta casistica di messaggi che potrebbe essere chiamata in quel modo. Tra Ciampino e Fiumicino almeno due o tre volte alla settimana arrivano richieste di aiuto di chi vorrebbe ritrovare quel viso, quel sorriso, quello sguardo, incrociati per pochi minuti al terminal e poi perduto. Si sa, l’amore non esiste, tanto meno quello a prima vista, eppure l’attesa nei terminal alimenta l’illusione del treno (anzi dell’aereo) perso. Ad Aeroporti di Roma hanno vari esempi. I più recenti (messaggi veri, nomi di fantasia). Filippo scrive e racconta che a Ciampino, mentre era in attesa di imbarcarsi sul volo per Dublino ha scambiato quattro chiacchiere con una ragazza diretta in Olanda. «Poi, quando ero in coda per salire sull’aereo, dall’altra fila lei mi salutava, l’ho seguita con lo sguardo fino al bus che la portava all’aereo e l’ho persa. So che è quasi impossibile, ma vorrei ritrovarla». Giovanna a Fiumicino al bar del terminal 1 ha visto un giovane dipendente dell’aeroporto che durante la pausa beveva un caffè al bar, Domitilla è rimasta colpita dalla gentilezza di un finanziere, Anna dopo i controlli sicurezza si è persa ma un poliziotto simpatico l’ha aiutata: tutte vorrebbero ritrovare quei volti perduti. E c’è chi chiede: «Dagli altoparlanti potete rilanciare la mia proposta di matrimonio per una ragazza?» (No, non si può fare).
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