I mercatini natalizi e la sfida ai negozianti

di Davide Desario
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Martedì 26 Novembre 2013, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 16:13
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@Cri_Ippoliti



Non bastavano la concorrenza dei grandi centri commerciali e l’invasione dei venditori abusivi. In vista del Natale a Roma stanno arrivando anche tanti mercatini. Caratteristici (neanche sempre) ma soprattutto economici: arrivano chissà da dove, autorizzati dai municipi o anche dal Comune, piazzano le loro bancarelle nelle aree più commerciali della città (da Conca d’oro al Tiburtino, da San Giovanni all’Eur), fanno affari d’oro e poi spariscono. Tutti li frequentano. Tutti ci comprano regalini per amici e parenti. Ma nessuno pensa al danno.



Perché a fare le spese di questo commercio "spot" sono i negozianti della capitale: quelli che pagano le insegne luminose non solo a Natale dando un po’ di sicurezza in più alle nostre strade, quelli che armati di scopa tengono pulito almeno il loro marciapiede, quelli che danno il primo lavoro a tanti giovani o una nuova possibilità a quei quarantenni che il lavoro lo hanno perso e non c’è grande azienda disposta a riassumerli. A Ostia, per protesta contro un mercatino che occuperà la piazza centrale per oltre un mese, i commercianti hanno addirittura fatto una serrata. Ma non è servito a nulla.



Sembra, infatti, che a nessuno interessi il futuro dei commercianti anche perchè sono una delle categorie più invise. Di colpe, per carità, ne hanno. Ma oggi non tutelare i negozianti è un grave errore. Perché se chiudono i negozi si spengono le loro insegne. E a luci spente le città muoiono.