Un colpo al cuore: il panettone al supermarket

di Mauro Evangelisti
2 Minuti di Lettura
Venerdì 30 Ottobre 2015, 22:41 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 15:44
Amo restare

in mezzo al traffico

dall'altra parte di Roma. Forse

per Natale torno a casa




@egos23



Succede quasi per caso, in un supermercato di Roma Nord, tra un pacchetto di cracker e un vasetto di olive. Ti volti e al centro le vedi, minacciose e torve: montagne di pandori e panettoni già in vendita. Ma come? In fondo è ancora ottobre, i turisti passeggiano con le t-shirt perché fa caldo e già compaiono i primi sussurri del Natale? Non c’è niente di più letale, di più efficace nel ricordarci la corsa furibonda del tempo (la cui velocità tra l’altro è direttamente proporzionale all’età) della comparsa di pandori e panettoni nei supermercati. Capisci che ormai - in fondo - è Natale, che presto cambieremo anno (e in questo caso ci immergeremo nell’altra metà del decennio, avvicinandoci ai sicuramente formidabili anni Venti). Sai benissimo che in men che non si dica ci saranno anche le uova di Pasqua, le ultime giornate di campionato, chiuderanno le scuole, parleremo del grande caldo etc etc.

Ecco, per chi umanamente teme la corsa del tempo, la comparsa di pandori e panettoni tra gli scaffali dei supermercati rappresenta un colpo basso, doloroso, che ti toglie il fiato. Forse sarebbe meglio seguire l’esempio di Londra: i grandi magazzini di Harrods propongono le prime vendite di articoli natalizi addirittura quando è ancora estate. In questo modo, forse, il segno è meno profondo e ti puoi ancora illudere che in fondo il tempo non sia un treno ad alta velocità giapponese ma un vecchio convoglio della metro B di Roma.

mauro.evangelisti@ilmessaggero.it

twitter: mauroev