Non ce l'ha fatta. Silvia Ravasco, 46 anni, agente di polizia penitenziaria è morta in ospedale dopo essere volata giù per dodici metri dal parcheggio multipiano del centro commerciale Roma Est. Alcuni testimoni l'avevano vista perdere il controllo della sua moto Suzuki nera nuova di zecca, ritirata appena giovedì scorso, sbandare prima contro un'auto e poi dirigersi dritta verso il parapetto, quindi il volo nel baratro. Il drammatico incidente è avvenuto nel pieno pomeriggio di domenica e l'sos ai soccorritori era arrivato alle 16,30 quando l'iperstore si stava affollando. Un incidente tanto drammatico quanto insolito e le cui modalità esatte gli agenti del commissariato Casilino stanno ricostruendo con l'aiuto dei testimoni e delle telecamere del centro commerciale. Dal filmato si vedrebbe la donna perdere il controllo e tentare di governare il bolide fino all'ultimo ma inutilmente. Nonostante la balaustra a protezione di persone e veicoli avesse altezza standard, Silvia, madre di una ragazza di 18 anni e di un figlio di 14, è stata disarcionata dalla motocicletta ed è precipitata nel vuoto.
LE IPOTESI
Più di una ipotesi viene presa in considerazione dai poliziotti: dal pavimento scivoloso per la pioggia all'esitazione e inesperienza della donna alla guida. Non è escluso un malfunzionamento della Suzuki, più difficile che qualcuno possa avere manomesso il veicolo anche se Silvia può avere avuto dei problemi sul lavoro, un ruolo molto delicato il suo a stretto contatto con criminali di ogni tipo. La donna ultimamente appariva più pensierosa, ma tutto comunque propende per un drammatico quanto inesorabile incidente. La Procura, infatti, non ha ritenuto nemmeno di effettuare l'autopsia. Sul caso ha comunque avviato delle indagini anche il Nucelo investigativo della penitenziaria.
A Rebibbia un po' tutti conoscevano Silvia, colleghi e detenute.
Roma, investita da una Porsche sulle strisce di viale Palmiro Togliatti: grave una donna di 38 anni
SUL RACCORDO
Non solo la tragedia di Silvia Ravasco. Domenica sera un'altra donna, Alessia Sbal, 42 anni, residente a Ciampino ma molto conosciuta nel quartiere di Monteverde dove aveva aperto un centro estetico in via Duchessa di Galliera, è morta travolta da un camion sul Gra poco prima dello svincolo per Casalotti in carreggiata interna. Il fatto è accaduto pochi minuti prima delle 21. Il camionista è scappato ed è stato successivamente rintracciato dalla Stradale. Dirà di non essersi accorto di nulla: pioveva a dirotto quando Alessia è stata centrata in pieno dal mezzo pesante che le è passato addosso rendendo il suo corpo irriconoscibile. Il conducente ha continuato la sua corsa senza prestare soccorso.
Giunti sul posto, i poliziotti hanno cercato indizi e testimonianze di quanto accaduto e, grazie a soli pochissimi elementi, sono riusciti a individuare il camion, uscito dal Gra, mentre ancora era in fuga. La posizione dell'uomo alla guida è al vaglio della magistratura. Intanto si indaga per stabilire il motivo per il quale la donna era sulla strada; forse un guasto alla sua Panda ma nessuna ipotesi è esclusa. Testimoni avrebbero detto di averla vista come vagare per la strada. Infine, una 23enne romana, Chiara Speranza, è morta in un incidente stradale avvenuto a Milano. La ventitreenne era seduta sui sedili posteriori di una Fiat Enjoy del car sharing guidata da un amico. Improvvisamente, però, l'auto avrebbe prima sbandato sul cordolo del tram, per poi scontrarsi contro un albero e capottarsi al centro della strada, in via Lunigiana. Illeso l'amico e un'amica che era sul lato del passeggero anteriore, per Chiara invece i soccorsi dei sanitari sono stati inutili ed è morta poco dopo l'arrivo in ospedale.