Roma, giù da un palazzo: giallo alla Magliana. La vittima è uno spacciatore pugliese. Spariti documenti e telefonino

Sono le 11.50 di mercoledì quando un passante sente prima un tonfo sordo, si gira e vede cadere a terra una persona

Roma, giù da un palazzo: giallo alla Magliana. La vittima è uno spacciatore pugliese
di Alessia Marani
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Venerdì 24 Febbraio 2023, 06:51

Che cosa ci faceva Francesco Vitale, 45enne di Bari, con piccoli precedenti di polizia per spaccio alle spalle, sulla terrazza di un palazzo popolare alla Magliana e, soprattutto, perché è precipitato di sotto perdendo la vita? Sono le domande a cui stanno cercando di dare una risposta i carabinieri dell'Eur e del comando provinciale di Roma, in attesa anche dell'esame autoptico disposto dalla Procura. Un suicidio (ma a quanto pare, almeno secondo i familiari, l'uomo non avrebbe mai manifestato tali propositi), oppure qualcuno lo ha spinto nel baratro al termine di una lite o, ancora, lo ha fatto di proposito? E di nuovo: per quale motivo?

LA DINAMICA

Ma andiamo con ordine. Sono le 11.50 di mercoledì quando un passante sente prima un tonfo sordo, si gira e vede cadere a terra una persona. «È precipitata dall'alto, ha prima colpito una pennone, una bandiera esposta su un balcone, quindi si è schiantato a terra», ha raccontato ai primi soccorritori arrivati sul posto.

Gli operatori sanitari del 118 hanno tentato il tutto per tutto per rianimarlo, ma inutilmente. Il luogo è un cortile condominiale, uno spazio abbastanza angusto tra due caseggiati di edilizia popolare al civico 40 di via Pescaia. La vittima è ben vestita, quando i militari dell'Arma cominciano a ispezionare il corpo, si rendono conto che non ha con sé il portafoglio, né i documenti, nemmeno il cellulare, solo pochi soldi in tasca. Quel che più inquieta è che nessuno degli inquilini dei caseggiati sembra conoscerlo. I carabinieri bussano porta per porta, ma quell'uomo dell'età di circa cinquant'anni per tutti in quest'angolo di Roma è come un fantasma. Il mistero si infittisce: perché il medico legale a un primo esame esterno spiega che non ci sono segni visibili di violenza sul corpo. Osservata la perpendicolare e il movimento di caduta, si ipotizza che la vittima si sia sporta proprio dalla terrazza all'ultimo piano. Solo ieri pomeriggio, dopo la comparazione delle impronte digitali alla banca dati delle forze dell'ordine, è emersa la sua identità: quella di Vitale, appunto, residente a Bari, a oltre 400 chilometri di distanza.

Nei palazzi non ci sono inquilini che risultano provenienti dalla città della Puglia, non emergono familiarità o punti di contatto. Ma che cosa può essere successo? Ogni ipotesi è al vaglio. Ma il precedente per spaccio e il fatto che le terrazze piane e accessibili da diverse scale (e quindi con molte vie di fuga all'occorrenza) siano spesso usate come luogo di incontro per traffici tutt'altro che leciti, farebbero pensare a un appuntamento per motivi legati al mondo della droga e dei pusher, a debiti inevasi e vecchi rancori.

LE TRACCE

Forse Vitale ha discusso con qualcuno e nel parapiglia è volato giù. Oppure il 45enne cercava della droga, magari tenuta come "retta" nella casa di qualche incensurato, ed è stato scoperto. O ancora: più che un suicidio, l'uomo è stato "suicidato" ed è stata messa in scena la caduta per depistare qualsiasi indagine. Per ora tutte congetture a cui gli investigatori e la Procura stanno cercando riscontri. Qualche risposta potrebbe arrivare dal telefonino dell'uomo, sparito nel nulla. E che gli inquirenti con tutta probabilità stanno tracciando. Da capire anche come Vitale sia arrivato alla Magliana, la sua auto non è stata trovata sul posto.

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