Palazzo ex scuola occupato rischia di crollare, allarme alla Magliana

L’Istituto 8 marzo abitato da un centinaio di abusivi e inagibile dal 2010. La denuncia del condominio di fronte: «Servono interventi immediati»

Palazzo ex scuola occupata rischia di crollare, allarme alla Magliana
di Giampiero Valenza
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Giovedì 2 Marzo 2023, 22:24 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 09:13

Avere un tetto sulla testa non è sempre sinonimo di sicurezza. Anzi. In questa storia ci sono tante, tantissime famiglie che da anni vivono in uno stabile pericolante. Sì, c’è un tetto sulla loro testa che potrebbe crollare da un momento all’altro. Il dipartimento Simu nel 2010 lo dichiarò inagibile perché gli occupanti abusivi erano arrivati a costruire intere stanze approfittando dei balconi.

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Ex scuola occupato rischia di crollare

E la vecchia scuola 8 marzo di via Impruneta diventa il simbolo del pericolo continuo che possono causare le occupazioni abusive in città.

Più di un centinaio di persone vive in queste condizioni. E chi si trova lì vicino è come se fosse sempre con una pistola puntata alla testa. Sara Montalto è l’amministratrice del condominio che si trova proprio lì di fronte, in via Pescaia 93. E più volte ha dovuto segnalare le condizioni di degrado che lei e i suoi condomini sono costretti a vivere. 


«Noi ci troviamo davanti ad alberi alti circa trenta metri che non hanno alcuna manutenzione, tant’è che già uno di questi è caduto e lì per terra è rimasto - spiega - E poi viviamo davanti a una discarica a cielo aperto. Sinceramente, abbiamo una gran paura che possa accadere di nuovo. Non vogliamo vivere una tragedia». Durante tutto il giorno c’è un gran viavai dalla palazzina della vecchia scuola 8 marzo, ora occupata. La si riconosce perché è un edificio diroccato, malmesso, proprio a due passi dalla ciclabile che si fa lungo il Tevere. I vicini di casa vorrebbero che l’incubo del palazzo occupato finisse presto. «Il muro che costeggia la scuola sta andando giù e altrettanto vale per la ringhiera - prosegue Montalto - C’è anche molto amianto all’interno, serve un intervento risolutivo e serio. Noi non sappiamo più a chi appellarci». 


GLI INTERVENTI
«Abbiamo fatto proprio qualche settimana fa una riunione dell’Osservatorio per la sicurezza coordinato dalla prefettura e abbiamo affrontato questo tema - spiega il presidente dell’XI Municipio, Gianluca Lanzi - Abbiamo richiesto al prefetto di valutare la discussione della vicenda 8 marzo nel comitato cittadino dell’ordine pubblico. Lo stabile è pericolante e lo è da tempo. Questo ci fa preoccupare ancora di più per chi ci vive. Ormai lì è obbligatoria una demolizione e ricostruzione».


Tuona l’opposizione che da anni chiede un intervento che sia risolutivo. «Ogni parte politica ha sempre presentato mozioni per intervenire - sottolinea Marco Palma, vicepresidente del Consiglio dell’XI, di Fratelli d’Italia - Io ho anche presentato esposti alla prefettura e al sindaco. È un pericolo oltre che per chi ci abita anche per tutto il quartiere. Tenerla così, occupata e allo sbando, di sicuro non è un simbolo di rilancio e di recupero del quadrante. Governava Virginia Raggi quando chiesi all’amministrazione di contattare urgentemente l’Università Roma Tre per trasformarlo in una sede dell’ateneo. Si è sempre parlato di realizzare lì un ponte ciclopedonale sul Tevere e collegare quella zona con l’area di via della Vasca Navale dove ci sono alcune facoltà». Ancora, però, tutto è rimasto sulla carta. «Finora le risposte concrete sono state pari a zero, mentre una vera e propria bomba a orologeria è a due passi da migliaia di residenti del quartiere Magliana - prosegue Palma - L’occupazione ha realizzato milioni di euro di danni alla città non solo per l’edificio devastato ma anche per tutto l’indotto della zona». 
 

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