Incastrata tra le porte dell'autobus sulla Portuense, le viene amputata una gamba ma muore dopo otto giorni: indagato l’autista del 701

La vittima è una 87enne che prima è rimasta impigliata nelle porte del mezzo, poi è caduta in strada

Investita sulla Portuense, muore dopo otto giorni: indagato l autista del 701
di Valeria Di Corrado
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Martedì 21 Marzo 2023, 22:07

È rimasta incastrata nelle porte dell’autobus, ha perso l’equilibrio ed è caduta per terra. L’autista senza accorgersene è ripartito, passando con le ruote sulla gamba sinistra dell’anziana, che poi le è stata amputata. Da quel momento per Iolanda Verrillo, 87 anni, è iniziata una lunga agonia, che si è conclusa dopo otto giorni con il suo decesso all’ospedale San Camillo. Ora il conducente del mezzo è indagato per omicidio stradale dalla Procura di Roma

I FATTI

Il tragico incidente risale al 10 marzo scorso. È avvenuto intorno alle 18,30. Probabilmente l’anziana stava tornando a casa. All’altezza del civico 851 di via Portuense, la signora Iolanda è scesa dal bus numero 701, che collega la Fiera di Roma al capolinea di via Lenin (zona Villa Bonelli). Uno degli indumenti che indossava si deve essere impigliato nelle porte centrarli della vettura, mentre si chiudevano alle sue spalle. Così ha perso l’equilibrio - già precario in una persona di quell’età - ed è caduta a terra, lanciando un urlo. L’autista del consorzio autolinee Tpl, però, non si è accorto di nulla. È ripartito come se niente fosse.

Con le gomme posteriori del mezzo è passato sopra la gamba sinistra della 87enne, maciullandogliela. Solo a quel punto si è reso conto di aver investito qualcuno: è sceso dall’autobus e ha trovato sul lato destro della vettura la vittima sanguinante. Atterrito, come tutti i passeggeri rimasti a bordo, ha chiamato subito i soccorsi.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del gruppo Marconi della Polizia locale di Roma Capitale, a cui sono state affidate le indagini dalla magistratura. Dovranno cercare di capire dalla cinematica dell’incidente, probabilmente anche con l’ausilio di un consulente tecnico nominato dal pubblico ministero, se il conducente prima di riprendere la corsa si sia assicurato - guardando gli specchietti retrovisori - che non c’erano impedimenti.

Verrà anche disposta una perizia sul suo cellulare, per accertare che in quel momento non fosse distratto dall’utilizzo dello smartphone. In questo senso potranno essere importanti anche le testimonianze degli altri passeggeri.

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L’AUTOPSIA

A causa delle ferite riportate, alla signora Verrillo è stato necessario amputare la gamba sinistra, schiacciata dalle ruote dell’autobus. La speranza dei suoi familiari era che le sue condizioni migliorassero, invece, sabato scorso, dopo otto giorni di ricovero, è deceduta nell’ospedale San Camillo. Ieri è stato affidato dal pubblico ministero di turno l’incarico di eseguire l’autopsia sull’anziana, per stabilire con certezza se la morte è subentrata proprio a causa dell’amputazione dell’arto. 

La Procura ha iscritto sul registro degli indagati l’autista che quel tragico pomeriggio guidava il bus 701. Si tratta di un uomo di 53 anni, che dovrà difendersi dall’accusa di omicidio stradale e che rischia una pena dai due ai sette anni di reclusione se dovesse essere accertato, nel corso del procedimento, penale che ha violato le norme del codice della strada.
L’ennesimo incidente mortale in città. Secondo i dati diffusi dall’osservatorio Asaps-Sapidata, nel Lazio sono morti 24 pedoni da inizio anno: 12 soltanto a Roma, a cui ora si aggiunge anche Iolanda Verrillo.

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