Furti a Portuense, ormai è un incubo: «Quindici in una notte». Raffica di colpi tentati e messi a segno in bar e negozi

Esercizi presi di mira strada per strada: «Spaccano vetrine e porte, danni enormi»

Furti a Portuense, ormai è un incubo: «Quindici in una notte». Raffica di colpi tentati e messi a segno in bar e negozi
di Alessia Marani
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Sabato 1 Aprile 2023, 22:52 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 17:14

Basta fare due passi tra i bar e le edicole di via Baffi e dintorni, a Villa Bonelli, scambiare due parole con i proprietari e scoprire che cosa succede di notte in questo quadrante della città: decine di colpi tentati e messi a segno ai danni di bar e negozi dai “soliti ignoti”, padroni di scorrazzare indisturbati tra le strade e i palazzi senza che nessuno li fermi e senza che nessuno tra i residenti dia l’allarme. Ma anche furti negli appartamenti in pieno giorno. Solo nella notte tra martedì e mercoledì scorsi una quindicina di esercizi commerciali sono finiti nel mirino di quella che si pensa sia una banda composta da almeno tre giovani, alcuni forse anche minorenni, dai fisici agili e atletici tali da potere infilarsi nei fori praticati sulle vetrine o sulle serrande, persino nel piccolo spazio ricavato tra le scorrevoli di vetro in cui l’edicolante si affaccia a servire giornali ai propri clienti. E chissà quanti altri, prima e dopo. Ed ecco, infatti, che parlando spuntano fuori come funghi nella mappa della micro-criminalità romana - e micro non vuole dire che non si tratti di reati che possono avere conseguenze anche gravi - tutta un’altra serie di raid. Dello stesso tipo, stesse modalità.

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TOUR DELLE “SPACCATE”

Si parte dal bar “Tazza d’Oro” di via Fuggeta. Riccardo, marito di Alessia che gestisce il locale da tre anni, indica la vetrina spaccata. «É successo alle due di notte perché un signore ha detto di avere sentito un rumore fortissimo verso quell’ora ma di essersi affacciato e non avere visto nulla - racconta - hanno alzato a metà la serranda, quindi con una mazza hanno sfondato il vetro rubando le bottiglie di valore, i soldi del fondocassa, le uova di cioccolato. Arraffano quello che trovano, sembra di essere tornati agli anni ‘80. Qualcuno si farà giustizia da sé». Riccardo dice: «Non è accaduto solo a noi». Ed ecco che parte il tour dei furti. Il percorso è lungo, senza fine, come in un domino: il negozio “cinese” sulla piazza, il parrucchiere di via Ribotti, il sushi restaurant su via Maroncelli, il giornalaio di piazza Lorenzini, il casalinghi della stessa piazza, la profumeria, un altro parrucchiere e un ferramenta in via Sirtori, il bar pasticceria di via Frattini. Francesca, cinese che da nove anni gestisce il casalinghi mostra l’enorme danno alla vetrina: «Tempo fa segarono le sbarre dell’inferriata per accedere al magazzino ora questo - dice - un preventivo sommario per rimettere a posto la vetrina è di 1600 euro». Ma anche lei aggiunge: «Non siamo le uniche vittime». Si cambia quartiere, infatti, e nello stesso quadrante ecco che in un altro casalinghi di via Greve, alla Magliana, mostrano i danni e le immagini delle videocamera interna.

Si vedono i tre che, noncuranti dell’allarme che suona, in meno di un minuto frugano nei cassetti, mettono tutto sottosopra e si subano l’intera cassa. Per terra hanno lasciato il piede di porco usato per rompere la saracinesca. Ma qualcuno era già passati anche a tentare di ripulire il bar di piazza Certaldo, a cui hanno tagliato la serranda. 

Marco Palma, consigliere dell’XI Municipio, sulla problematica ha presentato un’interrogazione urgente: «Va convocato un consiglio specifico, magari con la presenza delle forze dell’ordine e sollecitare il sindaco e la Prefettura a un comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. Il timore è che con la crisi economica, l’inflazione che sale, questi delitti aumenteranno». Non si sentono più sicuri nemmeno i residenti di via Luigi Magrini, quartiere Marconi, a cento metri dal condominio record dei furti in appartamento di via Pession (un furto ogni tre giorni, la media). Dopo che domenica pomeriggio proprio da via Pession erano stati messi in fuga due sospetti ladri («stavano fotografando le serrature delle porte», spiegano nel palazzo)in via Magrini sono state svaligiate altre sei abitazioni.

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