Roma, mossa M5S sulle bancarelle: sanatoria e nuove aree per ambulanti fai-da-te

Roma, mossa M5S sulle bancarelle: sanatoria e nuove aree per ambulanti fai-da-te
di Camilla Mozzetti
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Martedì 5 Febbraio 2019, 09:10
Messi in salvo gli storici ambulanti di Roma - grazie all'esclusione dalla direttiva Bolkestein della revisione di licenze e titoli e dell'obbligo di messa a gara dei posteggi - il Campidoglio torna a occuparsi della categoria. E per le bancarelle è in arrivo una sorta di nuova sanatoria. Il parterre è molto ampio: oltre a quelli che vendono pentole, biancheria o abbigliamento ci sono anche coloro i quali - e il Rione di Trastevere soprattutto in primavera e in estate lo racconta molto bene - offrono su banchetti improvvisati braccialetti, cornici, sciarpe, orecchini e poi soprammobili, monili e via discorrendo.

Oggetti di (in)discussa «creatività» messi a punto da artisti o presunti tali nonché da pseudo-artigiani che non hanno tuttavia iscrizioni alla camera di commercio e che tre volte su tre sfruttano indebitamente il suolo pubblico per fare affari. La riflessione a palazzo Senatorio è stata semplice: poiché è impensabile toglierli dalle strade (solo perché per ognuno che viene allontanato dagli agenti della municipale, un altro prende servizio) conviene regolamentarli. Ecco allora che la consigliera grillina, nonché presidente della commissione Cultura, Eleonora Guadagno, ha tirato già una proposta di delibera che sta facendo ora il giro nei vari Municipi per l'approvazione e che punta a regolamentare - ma soprattutto a tutelare - gli Opi.

OPERATORI DELL'INGEGNO
Di chi parliamo? Degli «Operatori del proprio ingegno» a cui il Campidoglio sta pensando di riservare porzioni di suolo pubblico in tutti i Municipi per permettere - senza fastidi - di continuare a creare monili di vario tipo per venderli poi al pubblico. «Le loro attività - si legge nel testo - sono riconosciute ed apprezzate dai romani e dai turisti italiani e stranieri». E per questo «si ritiene opportuno individuare spazi pubblici ove permettere l'esercizio delle predette attività», con il risultato di andare a infoltire un esercito di ambulanti che già supera le 11mila unità.

L'Operatore del proprio ingegno chi è? Colui in quale esegue «tutte le fasi della lavorazione che vanno dall'ideazione alla realizzazione del manufatto sino all'esposizione e alla vendita diretta». La sua opera «non è riconducibile all'attività d'impresa trattandosi di attività svolta in maniera occasionale e saltuaria». Per aver ben chiara la fisionomia di questi operatori, basta fare una passeggiata a Trastevere e in vari angoli del Centro per scoprire banchetti allestiti con «opere» uniche che vanno per l'appunto dalla bigiotteria ai soprammobili. Ebbene, i Municipi - una volta che il Regolamento per gli Opi sarà approvato dalla Giunta capitolina - dovranno redigere un elenco di aree che saranno messe a gara e che saranno sfruttate dagli operatori.

LE AREE
La Giunta capitolina a sua volta provvederà, sulla base dell'elenco delle zone pervenute, a dividerle in aree di tipo A e B a seconda della vicinanza con il Centro e della potenzialità commerciale. Gli operatori potranno girare da un posteggio all'altro seguendo il meccanismo delle rotazioni e non potranno stare con il proprio banco (non superiore ai 2 mq e allestibile dalle 8 del mattino alle 24) in una stessa area per più 10 giorni consecutivi. Vincere un posteggio non sarà poi cosi difficile dal momento che nel testo della proposta non ci sono riferimenti a specifici titoli e/o requisiti. Di più, al dipartimento Attività produttive sarà istituito anche un registro ad hoc per questi soggetti che sarà aggiornato ogni due anni. La proposta è stata inviata ai consigli municipali per le osservazioni e le approvazioni ma in più di un caso sono già emerse delle perplessità. Come in VIII Municipio che, pur approvando la proposta, ha già specificato che per questi operatori saranno individuate solo le aree all'interno dei mercati rionali. Proprio per evitare che le strade di Roma continuino a popolarsi di ambulanti.
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