Dal Psi ai Verdi, la passione degli ex M5S in Campidoglio per i partiti della Prima Repubblica

L'Assemblea Capitolina, il Consiglio comunale della città di Roma
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 18 Marzo 2021, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 12:12

Volevano spazzare via i vecchi partiti, ma dopo avere abbandonato la scialuppa del M5S (e la maggioranza di Virginia Raggi) hanno resuscitato in Assemblea capitolina i brand della Prima Repubblica. Dal Partito socialista ai Verdi.  Gli ex grillini che siedono in Aula Giulio Cesare, sempre più balcanizzata e con numeri traballantissimi per la sindaca stellata, lottano ormai dagli scranni dell'opposizione. La prima a staccarsi, Cristina Grancio, rimasta fedele alla linea anti-Tor di Valle mentre il resto del gruppo M5S faceva inversione a U sposando il progetto stadio, dopo essere transitata in "Dema" (il movimento del sindaco di Napoli, De Magistris) è passata armi e bagagli al Psi, facendo risbocciare il simbolo del garofalo in Campidoglio dopo tanti anni. E il coorinatore dei socialisti romani ha elogiato la consigliera per il suo «grandissimo dinamismo politico». Ora è un'altra ex grillina, Simona Ficcardi a far rispuntare il Sole che ride, simbolo pannelliano (il leader radicale lo donò ai verdi italiani) presente sulle schede elettorali dal 1985. Ficcardi ufficializzerà domani in conferenza stampa il passaggio al movimento green che in Italia, anche con l'ingaggio del sindaco milanese Beppe Sala, tenta di rinverdirsi soprattutto elettoralmente.

Per paradosso, Pecoraro Scanio, storico frontman dei verdi dello Stivale, è ormai uno dei consiglieri più fidati di Raggi, forse in odore di candidatura. 

AULA BALCANIZZATA
Oltre al moltiplicarsi dei vecchi simboli, per Virginia Raggi la tenuta del Consiglio di Roma è diventata una bega seria. Ieri per la seconda volta in pochi giorni la maggioranza è andata sotto: la settimana scorsa è passata una mozione dell'opposizione contro la revoca delle proroghe agli ambulanti decisa da Raggi. Ieri invece 5 dissidenti grillini (ancora formalmente nel Movimento, ma contrarissimi alla candidatura bis della sindaca) hanno votato con le minoranze per chiedere lo stop alla nuova discarica di Monte Carnevale. Uno stop su cui peraltro anche Raggi è d'accordo. Quel voto, dice più di un consigliere a Palazzo Senatorio, serviva a dimostrare soprattutto una cosa: che la maggioranza in Aula non c'è più. Per la giunta non è un dramma - molti atti non devono passare dal Consiglio comunale e mancano 6 mesi alle elezioni - ma sicuramente è una rogna in più. 

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