Roma, l’assessore Tobia Zevi in chat col ras delle occupazioni: «Ora cambiate il piano casa»

I messaggi pubblicati dalla trasmissione di Mario Giordano "Fuori dal Coro". Il Piano Casa sarebbe stato spedito in anteprima agli occupanti

Roma, bufera sull'assessore Zevi: «Accordi in chat con gli abusivi sul Piano Casa». Lui si difende: «Chat manipolate»
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 11:59

Un assessore al Patrimonio del Campidoglio, Tobia Zevi, e un “leader” dei movimenti per l’abitare che da anni tengono in pugno e guidano le occupazioni illegali e abusive di palazzi pubblici e privati nella Capitale. Questo signore si chiama Luca Fagiano, è un pregiudicato con alle spalle domiciliari e sorveglianze speciali, che però intrattiene conversazioni da mesi con chi per il Comune di Roma gestisce il patrimonio di edilizia residenziale pubblica e detta la linea su ciò che si deve o non deve fare. Il suo parere viene tenuto in considerazione, si evince dai messaggi che si rincorrono nella chat, nata lo scorso novembre, e appaiono quantomeno inopportuni sia per il ruolo degli interlocutori che per il merito delle discussioni. Che pure vanno avanti da mesi, ovvero da quando è appunto stata creata la chat e, sorpresa, tra i membri c’è anche Andrea Alzetta, meglio conosciuto con il soprannome di Tarzan, un altro leader dei movimenti per l’abitare a Roma.

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IL PIANO CASA

Le ultime conversazioni che destano scalpore hanno la data del primo marzo quando l’assessore Zevi alle 20.05 trasmette nel gruppo aperto ad almeno venti persone - tra sindacalisti, unione degli inquilini, dipendenti capitolini, consiglieri e Fagiano tra gli altri - la bozza della delibera sul nuovo “Piano Casa”.

Una partita complessa, quella contenuta nell’atto provvisorio da votare in Aula Giulio Cesare, considerato il novero delle occupazioni illegali, i contenzioni che su queste gravano, gli interventi programmati pure dal governo per mano della Prefettura al fine di ristabilire legalità, garantendo - ma solo a chi ne ha diritto - una casa in cui vivere. «Ecco la nuova versione del Piano che raccoglie le molte osservazioni e integrazioni. Di cui vi ringrazio! Fateci sapere!», scrive l’assessore al Patrimonio e Fagiano che risponde non molto dopo: «Il piano così com’è è veramente lontano anni luce da quello che ci aspettavamo in tanti aspetti». Tutto lascia intendere che l’agitatore dei movimenti per l’abitare abbia letto la bozza e non l’abbia ritenuta consona alle sue aspettative. Fra l’assessore e Fagiano si inserisce Yuri Trombetti, consigliere di maggioranza in Assemblea Capitolina che dice: «Io ho provato a dirlo ma evidentemente non ho convinto nessuno». Fagiano ribatte: «Non so’ dove lo hai detto ma comunque così non va proprio» e ancora Trombetti: «Lo modificheremo..altroché se lo modificheremo». A questo punto tornano a scriversi direttamente Zevi e Fagiano. Quest’ultimo scrive: «Deve essere modificato prima dell’approvazione in giunta altrimenti la relazione con la giunta comunque si incrina» e l’assessore: «Miglioriamolo, miglioriamolo! Possiamo farlo adesso, in Commissione e in Aula! Mica è una minaccia la modifica, abbiamo sempre detto che questo Piano deve servire a discutere dentro la città. Capisco il post campagna elettorale, ma stiamo al merito!». La vicenda è chiara: un pregiudicato mette la parola su un atto che l’amministrazione di Roma Capitale deve firmare. Può bastare questo a destare imbarazzo?

 

IL PRECEDENTE

Prima ancora ad essere dibattuto fu un altro argomento, quello che poi ha preso corpo nella Delibera del sindaco Roberto Gualtieri che di fatto pone una deroga agli occupanti abusivi se sono persone fragili. L’atto è entrato in vigore ma nella chat si legge pure questo: il 21 dicembre scorso l’assessore Zevi comunica la “tregua” per gli sfratti sotto le festività natalizie. Massimo Pasquini dell’Unione inquilini chiede delucidazioni al riguardo e l’assessore risponde: «La tregua è generale. Più fragili = sfrattati». Parte di questi messaggi sono stati mandati in onda, martedì sera, nella trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro” e subito le opposizioni in Campidoglio hanno chiesto la rimozione dell’assessore e la convocazione di una commissione Trasparenza. Il vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, che ha già inviato un’interrogazione al ministro dell’Interno, tuona: «La giunta Gualtieri si fa dettare gli ordini dal capo delle occupazioni abusive. Zevi e Trombetti devono dimettersi».Dall’entourage dell’assessore, che ha annunciato di aver dato mandato al suo avvocato di denunciare Mario Giordano, arriva la replica: «La chat si compone di personaggi che a vario titolo rappresentano degli interlocutori già ascoltati dalla precedente giunta targata M5s e dalla Prefettura. Nessuna manipolazione da parte di Fagiano o altri sulle decisioni dell’amministrazione». La chat comunque c’è e resta lì senza che vi siano precedenti alcuni di altri messaggi scambiati tra chi a Roma con l’illegalità e l’abuso occupa palazzi e appartamenti e figure delle istituzioni. 

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