Grillo molla la sua sindaca e scrive all'ex assessore: hai fatto bene ad andartene

Grillo molla la sua sindaca e scrive all'ex assessore: hai fatto bene ad andartene
di Simone Canettieri
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Domenica 10 Febbraio 2019, 11:35
ROMA «Sono addolorato, mi dispiace davvero, Pinuccia. Ma se è così, hai fatto bene ad andartene». Venerdì sera, Beppe Grillo raccoglie lo sfogo dell'amica che non è più assessore ai rifiuti di Roma: uno strappo molto violento. I due si scambiano una lunga serie di messaggi: lei è in treno, il telefono prende male, e sta «scappando» da Roma per ritornare nella sua Reggio Emilia. E dunque si scrivono. Da una parte c'è la rabbia, dall'altra la delusione.

«Beppe» e «Pinuccia» si conobbero nel 92 agli appuntamenti del giudice ambientalista Amedeo Postiglione. Sono amici da 27 anni. Grillo l'ha sempre ritenuta «un mezzo genio» in materia di rifiuti. Al punto di indicarla quando si dimise - anche lei con molta violenza - Paola Muraro. E dunque la teologa e giornalista è sempre stata blindatissima direttamente dal Capo. Che in più di un'occasione le pubblica gli interventi sul suo blog (onore riservato in Campidoglio solo alla sindaca Virginia Raggi) e molte volte arriva ad elogiarla nei suoi show. Ecco, il rapporto è questo: estrema confidenza, affetto e stima.

E Grillo questa vicenda l'ha presa proprio male. Non solo. Montanari è molto conosciuta è stimata da una serie di attivisti storici dell'Emilia Romagna che da anni ormai lavorano in parlamento per la comunicazione del M5S. Anche loro chiamano «Beppe» per lamentarsi: «Hai visto come l'hanno trattata? Questi in Campidoglio sono matti. D'ora in poi facessero da soli». E così venerdì si crea una guerra interna al Movimento con messaggi trasversali. Il Campidoglio fa uscire un'agenzia di stampa che riporta questo titolo: «Consiglieri comunali M5S in festa per l'addio dell'assessore». È un modo per far vedere che non solo Raggi ha vinto, ma ha stravinto. In effetti alla buvette del Comune, intorno all'ora dell'aperitivo, ci sono assessori e staff che brindano alla dipartita dell'assessore. Da tempo in rotta con il resto della giunta e sotto pressione per i risultati poco lusinghieri (ma molto visivi) del suo lavoro. Però insomma, di solito all'interno del M5S la ferocia viene nascosta meglio, questa volta si capisce che si stanno fronteggiando due squadre.

LA GUERRA
In Comune, anche se dicono che il successore sarà comunque una «politica» e non una «tecnica», stanno realizzando che è ora di affrancarsi dalla visione ambientalista e molto utopista di Grillo per abbracciare la realtà. «Anche perché - dicono a Palazzo Senatorio - adesso Virginia è forte e non si fa più imporre nomi da nessuno».

La sindaca e «Beppe» non si sono sentiti. «Forse qualche messaggio», fanno trapelare con poca convinzione sempre dal Campidoglio, intuendo l'odore di caso pronto a scoppiare.

C'è molta tensione su queste dimissioni perché colpiscono una delle persone più vicine a Grillo che non è riuscita a imporsi. C'è chi lo interpreta come un segno dei tempi. Sempre venerdì sera il vicepresidente M5S del Consiglio regionale del Lazio Devid Porrello scrive su Facebook che è «perplesso per la decisione del socio unico Roma Capitale di non approvare il bilancio di Ama scelta che può determinare conseguenze preoccupanti». Non solo il grillino aggiunge: «Comprendo la decisione dell'assessore Montanari, della quale ho personalmente constatato il grande impegno nell'affrontare la complessa situazione che ha trovato a Roma». Sotto al suo post vanno a cliccare mi piace Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, ma anche Roberta Lombardi, due ortodossi del Movimento. Dei tanti cambi in giunta effettuati in questi due anni questa volta non sembra come le altre.
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