Giunta Regione Lazio, rebus assessore alla Sanità. Al Bilancio va un tecnico. Il totonomi

Rocca potrebbe tenere la delega alla Salute, quattro posti andranno alle donne

Giunta Regione Lazio, rebus assessore alla Sanità. Al Bilancio va un tecnico. Il totonomi
di Francesco Pacifico
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Mercoledì 15 Febbraio 2023, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 08:55

Lo staff di Francesco Rocca giura che ieri il neogovernatore - tra il riposo a casa con i familiari e decine e decine di telefonate, compresa quella del presidente Giorgia Meloni - si sia occupato solo di sfuggita della giunta. Si sa che si è dato altri 16 giorni per comporre tutte le caselle e che tra queste ce ne sarà anche una dedicata alla Cultura, non prevista nell'era Zingaretti.

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Giunta Regione, il totonomi

Lui e i partiti della maggioranza - già più attivi in verità sul fronte delle poltrone - aspettano il conteggio dei voti definiti e degli eletti per capire pesi e contrappesi del centrodestra che siederà alla Pisana. Sì, perché con Fratelli d'Italia sopra il 33 per cento e con quasi la metà dei consiglieri totali potrebbero cambiare gli equilibri della futura giunta.


L'INDICAZIONE
Prima delle elezioni tra la forze della coalizione c'era un'indicazione di massima - non un vero accordo - che prevedeva due assessori alle sigle maggiori (FdI, Lega e Forza Italia), uno a quelle minori come l'Udc e due tecnici indicati dal governatore.

Sempre il partito di Meloni avrebbe rivendicato la presidenza del Consiglio, lasciando la vicepresidenza della giunta al secondo partito del centrodestra. A rimettere tutto in discussione, come detto, il successo elettorale di Fratelli d'Italia, anche se il Carroccio e gli azzurri si dicono soddisfatti di avere superato agevolmente l'8 per cento. Di conseguenza, visti i voti, Fratelli d'Italia potrebbe reclamare un assessore in più o la poltrona di vicegovernatore.

 

IL RISIKO
A complicare il risiko poi la necessità di garantire alla compagine di governo un'ampia presenza femminile (almeno quattro su dieci assessori devono essere donne) e quella di dare un giusto riconoscimento alle altre quattro province del Lazio (soprattutto Rieti), dove sono scattati con il riparto proporzionale più eletti del previsto. Soltanto da questa mattina Rocca e i partiti della maggioranza inizieranno a discutere nel merito della giunta. Ma guardando ai desiderata e alle rivendicazioni di chi ha ottenuto più preferenze, è possibile iniziare a delineare un primo quadro. Il governatore - ne ha parlato anche ai microfoni della trasmissione "Un giorno da pecora" - vuole due tecnici su Sanità e Bilancio. «Sto riflettendo - ha dichiarato - se tenermi la delega alla sanità ma non al bilancio. Ora sto studiando le sfide prioritarie per vedere se sarà compatibile. Comunque la sanità la seguirò da vicino». Su questo fronte potrebbe tenersi le competenze, affiancato da un direttore generale forte, e nominando in un secondo momento un tecnico. Al riguardo si vociferano i nomi di Andrea Urbani, già in passato assessore alla Sanità della giunta Polverini e in seguito dirigente di primo piano al ministero della Salute, e Ferdinando Romano, ora a capo dell'Asl Abruzzo 1 e già direttore sanitario del Policlinico Umberto I. Al Bilancio si attende un tecnico, che dovrebbe arrivare dal Mef, scelto dalla prima linea dei dirigenti di via XX Settembre, con la benedizione del governo. Alessandro Ridolfi è in corsa per diventare capo gabinetto o segretario regionale.

PREFERENZE
Passando ai campioni della preferenze, è facile scommettere su ruoli di primo piano per i consiglieri più votati di FdI come Roberta Angelilli, Fabrizio Ghera e Giancarlo Righini. La prima e l'ultimo sono vicini ai meloniani (la maggior parte degli eletti sono di questa corrente), l'altro è un rampelliano doc primatista di consensi a Roma città. I rumors danno Angelilli come possibile assessore allo Sviluppo economico e, anche perché per riequilibrare il governatore che è uomo, vicepresidente. Per quest'ultimo ruolo non si esclude neppure Righini, indicato per le deleghe all'Agricoltura o al Turismo e che nel vertice delle trattative potrebbe anche ritrovarsi a guidare l'aula della Pisana. Ghera, invece, aspirerebbe ai Lavori Pubblici, che potrebbero essere accorpati con i Trasporti. A questa delega guarderebbe sempre un altro FdI come Antonello Aurigemma. Da non sottovalutare le chance, poi, di Massimiliano Maselli o dell'ex senatrice Laura Allegrini, già candidata del centrodestra come sindaco a Viterbo.

LE DECISIONI
In attesa di una divisione delle poltrone, la Lega guarderebbe come assessori ai primi dei non eletti, anche per dare un riconoscimento del lavoro fatto in campagna elettorale: per esempio gli ex consiglieri Pasquale Ciacciarelli e Daniele Giannini o Mariano Calisse e Tony Bruognolo. Ma sempre nel Carroccio Pino Cangemi, primo nella circoscrizione Roma, potrebbe strappare una poltrona. Rivendica due postazioni anche Forza Italia, dove si guarda a Fabio Capolei, che ha ottenuto più consensi nella coalizione. Sul versante Udc si aspetta di essere promosso assessore Riccardo Roscia, ex sindaco di Pontecorvo. Intanto in Regione ieri mattina è scoppiato un piccolo giallo. Proprio il giorno dopo le elezioni sono stati sostituiti i tappeti della sede di via Cristoforo Colombo: via quelli rossi, sono stati montati quelli blu. A qualcuno è sembrano un omaggio ai nuovi padroni di casa del centrodestra. Ma dall'ufficio stampa hanno spiegato che questa procedura è prevista, indipendentemente dal colore della maggioranza, ogni 5 anni.
 

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