«Un'altra sede per il Bambino Gesù». Il nuovo presidente Tiziano Onesti traccia la road map

«Un'altra sede per il Bambino Gesù». Il nuovo presidente Tiziano Onesti traccia la road map
di Franca Giansoldati
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Giovedì 30 Marzo 2023, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 08:59

«Qui, come si può vedere, gli spazi sono ridottissimi: medici e infermieri fanno i miracoli ogni giorno. Serve una nuova sede. Raggiungeremo questo obiettivo in sintonia con Governo e Regione in modo che il Bambino Gesù resti un asset di valore sotto il profilo sociale e scientifico». La missione del nuovo presidente dell'ospedale pediatrico, Tiziano Onesti inizia con un discorso pieno di segnali. Prima assicura che manterrà una linea di continuità con la gestione di Mariella Enoc durata otto anni - e poi che si muoverà subito «con il Governo e con la Regione» per avviare concretamente la road map del nuovo ospedale, la cui sede potrebbe essere l'ex Forlanini. La speranza è di mettere la prima pietra per il Giubileo del 2025. «Sarà un investimento importante e ora bisogna mettere assieme tutti i soggetti interessati». Onesti - scelto dal Papa e dal Segretario di Stato vaticano, il cardinale Parolin - spiega poi che al momento sono al vaglio varie opzioni ma non sono stati ancora quantificati dei numeri. «Si ipotizza solo una forbice che sfiora i 400 milioni». Inoltre allo stato attuale non esiste nessun piano industriale dedicato al progetto.

«Io sono l'uomo dei conti, ho fatto il revisore per anni, e inizierò a muovermi dal primo aprile quando prenderò servizio.

Realizzare un ospedale è complesso e in genere necessita di almeno 7- 8 anni. Prima è impensabile. Forse una prima pietra per il 2025 è ipotizzare ma io non sono il Mago Zurlì». Scherza volentieri il neo presidente e si capisce che è ottimista. «Certo, bisogna ora vedere cosa farà la politica».

POLITICA
La sala riunioni scelta per fare la sua prima uscita pubblica è piena di medici, funzionari e infermieri che lo aspettano per un brindisi in un locale attiguo. Il clima è familiare. «Francesco mi ha scelto e per me è stata una sorpresa emozionante. Prima non lo conoscevo. Lo avevo incontrato solo una volta, anni fa, quando ero a Trenitalia e avevamo organizzato un incontro con dei bambini. Un bambino chiese al Papa: ma chi ti paga i viaggi? Francesco si mise a ridere e i rispose che se li pagava da solo e poi a me, che ero accanto a lui, aggiunse: a essere franchi a me non piace viaggiare».

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