Ballottaggio Roma, Giuseppe Conte: «Voterò Gualtieri, Michetti non mi dà alcuna affidabilità»

Michetti, sono antifascista. Anche Sala per l'ex ministro dem

Ballottaggio Roma, Giuseppe Conte: «Voterò Gualtieri, Michetti non mi dà alcuna affidabilità»
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Martedì 12 Ottobre 2021, 20:27 - Ultimo aggiornamento: 20:35

L'endorsement ufficiale di Giuseppe Conte per Roberto Gualtieri, il suo ex ministro all'Economia, arriva a cinque giorni dal voto. «Io da cittadino romano ho a cuore il bene della Capitale. Conosco il valore di Gualtieri e andrò a votare per lui, Michetti non mi dà alcuna affidabilità. Non sto dicendo che debba farlo il M5s, gli elettori non sono pacchi postali», afferma il leader del Cinque Stelle ospite di Di Martedì su La7. Nella stessa giornata il candidato del centrosinistra per Roma incassa anche il sostegno del ministro pentastellato Stefano Patuanelli e del sindaco di Milano Beppe Sala. Poi in serata partecipa ad una iniziativa con il segretario dem Enrico Letta che ringrazia Conte e ricorda che con Gualtieri «sono stati una coppia che ha dato tanto all'Italia».

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Il grande giorno di Enrico Michetti, lo sfidante del centrodestra sarà domani, quando i tre leader della coalizione - Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani - si riuniranno al Tempio di Adriano per tirargli la volata.

L'avvocato 'tribunò nel commentare le aggressioni squadriste durante la manifestazione 'No Green Pass' di sabato sbotta: «Io sono antifascista, non c'entro assolutamente niente con tutta questa violenza». Rivela di aver avuto una sola tessera di partito, quella della DC, e, replicando alle polemiche che lo hanno investito per un articolo del 2020 sulla Shoah (per cui già si era scusato), aggiunge: «Con la comunità ebraica c'è un ottimo rapporto e massimo rispetto. Io sono contro qualsiasi forma di violenza, figuriamoci per quelle barbarie che hanno subito». Al fianco di Gualtieri, invece, si schiera Beppe Sala secondo cui l'ex ministro all'Economia sarebbe una garanzia per l'arrivo dei fondi del Pnrr nella Capitale: «Il centrosinistra? Dovrebbe essere ancora più largo dell'apertura a Conte e Calenda», sostiene il sindaco di Milano.

 

Si mostra molto fiducioso anche Enrico Letta: «Noi siamo quelli che accompagneremo questa città alla svolta con le scelte giuste e con i toni giusti». Virginia Raggi, nonostante Conte e diversi suoi colleghi di partito abbiano deciso di schierarsi in vista del ballottaggio romano, a 'casa suà resta neutrale non rivelando se darà il suo voto a Gualtieri o a Michetti. Non solo, già nel comitato di garanzia del M5s insieme a Luigi Di Maio (presidente neoeletto) e a Roberto Fico, la prima cittadina si sta ritagliando un suo ruolo politico nazionale, perorando la necessità di un percorso che guardi meno al Pd e più al civismo.

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Nel pomeriggio l'inquilina uscente del Campidoglio riunisce gli eletti romani nella nuova sede del M5s in via di Campo Marzio per fare il punto sui risultati elettorali e sulla ricostruzione del Movimento sul territorio. Ne emerge la necessità di sedi fisiche sul territorio e di recuperare sull'astensionismo, quella fetta di voti che dal 2016 ad oggi si è persa per strada. Al termine dell'incontro lei ribadisce che non è sua intenzione creare correnti: «Abbiamo iniziato a riorganizzare il lavoro, si riparte dai territori. Ô la prima di tante riunioni». Raggi, comunque vada, potrebbe continuare ad avere un ruolo nella gestione della candidatura di Expo 2030. «Su questo e sui grandi temi auspico che ci sia un coinvolgimento di tutti in Consiglio comunale», risponde Gualtieri. «Coinvolgere la sindaca nell'ufficio commissariale per Expo? Chi ha lavorato bene, io non ho pregiudizi nei confronti di nessuno, assolutamente», dice pure Michetti.

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