Sanità, la mossa di Rocca: assunzioni decise in Regione. Accentramento della gestione per migliorare il servizio

Trovata un’altra microspia nella sede della giunta: denuncia ai carabinieri

Sanità, la mossa di Rocca: assunzioni decise in Regione. Accentramento della gestione per migliorare il servizio
di Giampiero Valenza
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Venerdì 21 Aprile 2023, 23:49

È bastato un atto al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, per riorganizzare di fatto l’intera sanità del Lazio, con tutte le sue Asl e aziende ospedaliere. Con una determinazione della direzione Salute e integrazione sociosanitaria ha stabilito che tutte le assunzioni del personale devono passare dalla Regione stessa. Si tratta di un passo in linea rispetto a quanto già aveva detto in campagna elettorale con una politica di riorganizzazione e accentramento e che toccherà anche diversi servizi della sanità regionale come l’inserimento delle prenotazioni delle visite in regime convenzionato all’interno del sistema Recup e che dovrebbe essere implementato entro fine anno. Finiscono nel centro unico di prenotazione, come Rocca ha ricordato qualche giorno fa, solo un decimo del numero delle prenotazioni del settore accreditato rispetto a quelle stabilite nel contratto di servizio. Quindi, l’atto di riorganizzazione sul mondo delle assunzioni è un pezzo della sua rivoluzione per incidere sull’andamento della gestione delle cure sia nelle cinque aziende ospedaliere che operano su Roma sia delle dieci aziende sanitarie locali che toccano, oltre che la Capitale, anche il resto delle province del Lazio

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COSA ACCADE

Nel documento si dispone che l’indizione delle procedure di mobilità, delle selezioni e dei concorsi (di qualsiasi forma siano, sia per i posti a tempo determinato sia per quelli con i contratti dell’indeterminato, tra cui anche i primari), ma anche la definizione degli idonei ai concorsi e dell’assunzione dei vincitori.

devono essere sottoposti “al preventivo controllo e autorizzazione della competente struttura regionale, per ogni singola specifica fase” di ogni procedura. Sono soggette ad autorizzazioni centrali anche le autorizzazioni per il conferimento degli incarichi interni (come quelli di responsabile di dipartimento, per esempio). Anche gli scorrimenti delle graduatorie dovranno passare all’attenzione della Regione. Di fatto i riflettori si accendono anche su queste: le aziende sanitarie e ospedaliere che dovranno procedere in questo senso per individuare il personale da reclutare per i reparti dovranno chiedere una “preventiva autorizzazione regionale” che deve valutare la coerenza del passo con il Piano di fabbisogno approvato dalla Regione, con i vincoli economico-finanziari, con gli atti di pianificazione e di programmazione. Arriva poi un vincolo più lungo per i neo-assunti: chi firma un contratto per una sede entrando proprio con lo scorrimento della graduatoria dovrà restare lì almeno per cinque anni. Una disposizione per evitare che appena arrivati si possa cambiare luogo di lavoro e magari avvicinarsi a casa o essere spostato ad altre mansioni lasciando di fatto scoperto il posto che poco prima della firma del contratto era già vacante. Il provvedimento non piace ad Anaao Assomed, l’associazione dei medici dirigenti, pronta a fare ricorsi. «Così si commissaria l’intera sanità», dice Aldo Di Blasi, segretario regionale. E Giancarlo Cenciarelli, segretario generale di Fp Cgil Lazio, spiega che il provvedimento «ingesserebbe» le «migliaia di assunzioni» che ogni anno vengono fatte per il funzionamento di Asl e aziende ospedaliere. 

Intanto proprio ieri nella sede della giunta regionale è stata trovata un’altra microspia al secondo piano, in un ufficio in disuso. Ora si starebbe cercando di ricostruire a quale uso l’ufficio in questione sia stato adibito negli ultimi 10 anni. La regione ha sporto una denuncia ai carabinieri, così come già ha fatto il 7 e il 13 aprile quando i dipendenti di una ditta che stavano lavorando all’impianto elettrico si sono resi conto della presenza di nove dispositivi di sorveglianza. Si trovavano al nono piano, nella sala riunioni del dipartimento Sanità e nell’ufficio della presidenza.

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