Fabrizio Baricchi sequestrato all'Infernetto: «Mi ha stretto la corda intorno al collo e mi ha minacciato con l’accendino»

Fabrizio Baricchi sequestrato all'Infernetto: «Mi ha stretto la corda intorno al collo e mi ha minacciato con l’accendino»
di Camilla Mozzetti
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Sabato 3 Settembre 2022, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 06:37

«Quando abbiamo preso in affitto l’appartamento ci sembrava una persona normale, non avrei mai pensato di finire in un incubo simile». Fabrizio Baricchi stringe le mani quasi a farsi forza. Le stesse mani che 24 ore prima in un campo all'Infernetto erano state serrate con del nastro adesivo e legate con una corda. 


Signor Baricchi partiamo dall’inizio: il proprietario l’ha cercata giovedì pomeriggio, cosa le ha detto?
«Voleva che lo accompagnassi a vedere un terreno non distante da casa che voleva recuperare essendo di proprietà della sua famiglia».


E lei lo ha accontentato.
«Non ci ho visto nulla di male, certo con la mia compagna avevamo capito che aveva dei problemi con la droga e con l’alcol ma comunque sì, l’ho accompagnato».


E poi cosa è successo?
«Prima di arrivare nel campo nulla di particolare, siamo passati anche al negozio della mia compagna, lui è sceso dal motorino e quasi con premura si è fatto dare le medicine che prendo per le crisi epilettiche e che non avevo con me, due bottiglie d’acqua e siamo ripartiti.

Poi siamo arrivati in questo terreno, cinque minuti neanche in motorino, siamo scesi, lui ha preso una scatola dal bauletto e ci siamo addentrati nel campo. Pochi minuti e sono finito all’inferno».


Ce lo racconta?
«Mi ha detto di mettere le mani a cucchiaio perché gli dovevo reggere un oggetto che aveva nella scatola e che altrimenti sarebbe caduto, l’ho fatto non percependo un pericolo e lui con una velocità impressionante mi ha chiuso i palmi passandomi del nastro adesivo sui polsi. Poi mi ha spinto, sono caduto e a quel punto ha tirato fuori dalla scatola una corda: mi ha fatto tre giri intorno al collo, poi suoi polsi e sulle caviglie».


Non è riuscito ad evitarlo.
«Era impossibile, con la caduta ero stordito e poi non capivo. Mi ha ricoperto dalla testa ai piedi con quel liquido, ha preso l’accendino che avevo in tasca e mi ha minacciato: “te la fai con la mia ex, ti brucio vivo”. Ero incredulo, ho provato a dirgli che non era affatto vero ma lui nulla, ha continuato a minacciarmi, ha chiamato la sua ex e poi è andato dalla mia compagna».


Lei è riuscito a liberarsi.
«Per mezzora almeno con i denti a poco a poco ho tagliato il nastro e poi allargato i polsi fino a liberare le mani, prima di andarsene mi ha detto “inutile che provi a liberarti perché ti ammazzi da solo” e infatti fino a che non sono riuscito a tagliare il nastro, se spingevo avanti le mani o distendevo le gambe sentivo la corda intorno al collo stringersi. È stato terribile, ho creduto di morire».


Ma è qui sano e salvo. Come si sente?
«Come un miracolato. Sono scappato e ho raggiunto la prima casa dove mi sembrava ci fosse qualcuno in giardino, mi hanno aiutato, hanno chiamato la polizia che è arrivata subito. Devo ringraziare tutti gli agenti che in queste lunghissime ore mi hanno sostenuto».


E del suo aggressore cosa dice?
«È una persona disturbata, lo avevo capito ma non gli avevo dato peso. Questo è stato il mio errore. Si era convinto che avessi una storia con la sua ex: nulla di più falso. Io vivo qui da cinque anni, sono arrivato da Alessandria per curare la mia epilessia, lavoravo, ero un progettista e consulente per diverse aziende poi la malattia mi ha costretto alla pensione anticipata. Ho conosciuto una donna di cui mi sono innamorato, siamo andati a vivere insieme e poi questa follia. Quando l’hanno arrestato alla polizia ha detto “ho bevuto solo un po’ troppo, non è successo nulla”. Si rende conto?».
Potrebbe mai trovare il modo di perdonarlo?
«Un uomo così non si salva da se stesso. Posso perdonarlo ma è perso».

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