Roberto Spada torna libero, a Ostia festa e fuochi d'artificio per l'uscita dal carcere

L’esponente del clan sinti dal 2017 era detenuto nel braccio “alta sicurezza 3” del carcere di Tolmezzo (Udine)

Roberto Spada, il boss della testata è libero: a Ostia la festa choc in piazza con i fuochi d'artificio
di Mirko Polisano
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 22:43 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 07:44

La piazza festeggia, il boss è tornato libero. Fuochi d’artificio a Ostia per “celebrare” l’uscita dal carcere di Roberto Spada, il reggente del clan secondo i pm e quello della famosa testata ai danni del giornalista Daniele Piervincenzi, che venerdì scorso è uscito dal carcere di Tolmezzo dove era stato rinchiuso a seguito anche del gesto violento che ha fatto il giro delle tv e del web. «Dimesso per espiazione della pena», è la motivazione ufficiale anche se per lui sono in piedi altri procedimenti giudiziali, per i quali occorrerà attendere il giudizio della Cassazione.

Nel frattempo, nonostante agli Spada sia stato riconosciuto come «mafia» proprio dalla Cassazione, quello che era considerato dai pubblici ministeri il reggente del clan sinti, visto che il capo “Romoletto” era in carcere, è tornato a essere un uomo libero.

Libero di girare per le strade di Ostia, dove sarebbe stato avvistato nel suo quartiere-feudo di Ponente. E domenica pomeriggio, proprio per festeggiare il ritorno del boss, a piazza Gasparri sono stati esplosi i fuochi d’artificio. 

La vicenda

Dal carcere di massima sicurezza di Tolmezzo alle passeggiate per le strade di Ostia, nel giro di poco tempo. Nella casa circondariale in provincia di Udine, Roberto Spada era arrivato il 9 novembre del 2017 - trasferito da Regina Coeli - dopo aver aggredito a Ostia il giornalista del programma Rai “Nemo-Nessuno Escluso”, Daniele Piervincenzi e il filmaker Edoardo Anselmi. Una testata ripresa “in diretta” dalle telecamere e che ha fatto in poco tempo il giro dei social. Accadde in piena campagna elettorale e il dibattito si accese su CasaPound e sui rapporti con i clan. L’aggressione avvenne davanti alla palestra di boxe che gestiva l’esponente della famiglia sinti. Indagato per i reati di lesioni e violenza privata aggravati dai futili motivi e dal metodo mafioso, Spada è stato recluso nella sezione “alta sicurezza 3”. Circuito cui sono assegnati, tra gli altri, i detenuti per associazione mafiosa o per delitti aggravati dal metodo mafioso o per associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti. Nel corso di un’intervista, Spada aveva colpito il cronista con una testata per poi rincorrerlo impugnando una spranga di ferro con la quale ha colpito anche l’operatore. 

Il trasferimento

Il carcere di Regina Coeli, in cui venne detenuto dopo l’arresto, non era adatto alla detenzione di Spada. Da qui il trasferimento nella sezione “alta sicurezza 3” della casa circondariale tolmezzina, reso necessario per una questione di «incompatibilità ambientale» vista la caratura e la storia criminale del soggetto. Ma da venerdì Spada è un uomo libero. E la piazza ha, così, voluto festeggiarlo. 

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