Tragico scontro poco prima dell’alba di ieri tra un’auto pirata e uno scooter in via Guido Vincon. A perdere la vita il centauro in sella alla due ruote, Wagner Carcione, guardia giurata di 37 anni, che doveva iniziare il turno all’aeroporto di Fiumicino. L’uomo era uscito da casa lasciando la compagna, al settimo mese di gravidanza, ancora a letto. Erano da poco passate le 4,30 del mattino.
Wagner Carcione stava andando al lavoro
Wagner sale sullo scooter diretto al Leonardo da Vinci, quando all’altezza dell’incrocio tra via Vincon e via Umberto Cagni, a Ostia Nuova, viene falciato da un’Audi A4 che arrivava a folle velocità in senso opposto. L’impatto frontale con la due ruote è fatale per il trentasettenne: l’uomo viene sbalzato violentemente in aria, finendo prima contro una macchina parcheggiata lungo il marciapiede ed infine crollando a terra, a metri di distanza dall’impatto, mentre lo scooter viene trascinato dall’Audi per una quarantina di metri. Wagner muore praticamente sul colpo. Inutili i soccorsi dei medici dell’Ares 118 chiamati dai residenti che si sono svegliati per il boato provocato dallo scontro. Dalle prime, frammentarie informazioni, l’Audi sarebbe stata noleggiata da un gruppo di amici che, dopo l’impatto, si sarebbero allontanati per andare in ospedale. Solo in serata, poi, uno degli occupanti della vettura, dopo un colloquio con il proprio legale, avrebbe deciso di costituirsi. In due giorni, è la seconda guardia giurata che muore a Roma in un incidente stradale. Sul posto, oltre al personale sanitario, anche la polizia locale di Roma Capitale dell’Ottavo gruppo Tintoretto che ha effettuato i rilievi per cercare di ricostruire la dinamica della tragedia. Gli agenti hanno chiuso la strada per raccogliere elementi utili alle indagini. Pochi i dubbi sulla velocità elevata dell’auto sportiva che sarebbe stata noleggiata da un gruppo di amici. Ancora da chiarire, invece, chi di loro fosse alla guida del bolide. Lo scooter e l’auto sono stati sequestrati. «Quel povero ragazzo sarebbe diventato presto papà», dicevano ieri alcuni abitanti della zona.
IL PIRATA DELLA STRADA
Al centro di Albano, invece, una donna di 65 anni è stata investita sulle strisce e lasciata a terra senza essere soccorsa. Il conducente, che guidava con la patente scaduta, è scappato senza fermarsi per accertarsi delle condizioni della poveretta. Le indagini si sono chiuse quasi subito con esito positivo: qualche ora dopo l’incidente l’uomo, un 63enne della zona, è stato rintracciato dai carabinieri della stazione locale e denunciato per omissione di soccorso. Per il pirata della strada è scattata anche una sanzione amministrativa di 650 euro per guida con patente scaduta.
Alcuni testimoni presenti all’incidente avvenuto l’altro ieri pomeriggio in via Aurelio Saffi hanno raccontato agli investigatori della compagnia di Castel Gandolfo che il guidatore, scappato dopo aver investito la donna, non ha bloccato la corsa per scendere dal veicolo ed aiutare la vittima che urlava per il dolore. La signora è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale dei Castelli ad Ariccia, dove è stata medicata per trauma e contusioni con una prognosi di sette giorni. Il 63enne è stato incastrato dalle telecamere di sorveglianza, che lo avevano ripreso mentre fuggiva per far perdere ogni traccia. Da accertamenti è emerso che la Panda era intestata alla sorella e che l’uomo guidava con una patente non più valida da anni, circostanza che ha fatto scattare la pesante multa.
Grazie alle immagini registrate dalle telecamere, i carabinieri sono arrivati subito a dare un nome al responsabile, che pensava di farla franca fuggendo dal luogo dell’investimento. Una strage sulle strade della Capitale e del Lazio dove dall’inizio dell’anno sono già morte sessantacinque persone. Solo domenica scorsa ad Acilia una donna è stata falciata da un’auto davanti agli occhi del marito mentre attraversava la strada dopo essere uscita da un supermercato in via Prato Cornelio. La donna alla guida della monovolume si è fermata, ma per la vittima, 63 anni di origine romena, non c’era già più nulla da fare.
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