Ostia, evade i domiciliari per festeggiare il Natale con la famiglia

Paolo Papagni, fratello dell'ex presidente della Federbalneari di Ostia arrestato agli inizi dello scorso anno per la tentata estorsione compiuta con il boss Roberto De Angelis detto "Nasca" ai danni di una nota imprenditrice romana

Ostia, evade i domiciliari per festeggiare il Natale con la famiglia
di Mirko Polisano
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Giovedì 16 Febbraio 2023, 09:14

Evade i domiciliari per festeggiare il Natale con la famiglia. Un pranzo che è costato caro - e non solo per il conto - a Paolo Papagni, fratello dell'ex presidente della Federbalneari di Ostia arrestato agli inizi dello scorso anno per la tentata estorsione compiuta con il boss Roberto De Angelis detto "Nasca" ai danni di una nota imprenditrice romana. Papagni, finito in carcere subito dopo la promessa di "protezione" alle imprese della donna in cambio di mezzo milione di euro, aveva ottenuto gli arresti domiciliari per «motivi di salute». Come luogo di detenzione aveva indicato una casa in Umbria che aveva nelle sue disponibilità, magari per stare più lontano da occhi indiscreti, dove di sicuro il suo volto sarebbe passato inosservato rispetto a Ostia. Ma non allo sguardo dei carabinieri della compagnia di Terni che lo hanno sorpreso in un noto ristorante del centro di Penna in Teverina, paesino di poche anime alle porte di Amelia, alle prese dei festeggiamenti con la famiglia durante il pranzo di Natale.

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I FATTI
I militari hanno subito inoltrato la segnalazione alla Procura di Roma che ne ha disposto la nuova carcerazione.

Il 70enne è stato così prelevato dall'appartamento che aveva indicato come luogo dove trascorrere la pena detentiva e ricondotto nel carcere di provenienza, quello di Borgata Aurelia a Civitavecchia. Il trasferimento è avvenuto poche settimane fa e la notizia è trapelata solo nelle ultime ore. Per Papagni, dunque, si sono riaperte le porte del carcere in attesa della conclusione del processo che la prossima settimana vedrà lo svolgersi di una nuova udienza. La vicenda è quella della maxi estorsione tentata ai danni di un'imprenditrice romana insieme al boss Roberto De Angelis. Il "Nasca" avrebbe giocato il ruolo di «uomo degli equilibri», come scrivono nelle carte gli uomini della Direzione distrettuale anti-mafia, e questo grazie alle sue conoscenze e ai suoi legami con la mala locale del mare di Roma. Secondo le indagini portate avanti dai militari e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, i due uomini avrebbero avvicinato l'imprenditore chiedendogli di versare 500mila euro in rate da 100mila euro l'anno per ottenere la loro protezione. E per "convincerlo" a sborsare il denaro De Santis lo avrebbe intimidito, vantandosi di essere l'autore della gambizzazione di Vito Triassi, uomo di punta dell'omonimo clan che a Ostia controllava il traffico di droga, legato alla cosca mafiosa dei Cuntrera-Caruana di Siculiana e storicamente in contrasto con il gruppo Fasciani. Una gambizzazione avvenuta a Casal Palocco nel 2007 alla quale Triassi era sopravvissuto, ma che era costata una condanna, passata in giudicato e già espiata, a "Nasca". Papagni lo aveva scelto come "complice" e i carabinieri del Gruppo Ostia hanno stroncato l'azione criminale.


LA RICHIESTA
Papagni dopo alcuni mesi di detenzione ha avanzato la richiesta, attraverso i suoi legali, della misura cautelare degli arresti domiciliari. Provvedimento accordato a causa per «motivi di salute». È durato poco, però. Già a novembre scorso, i carabinieri non lo avrebbero trovato nella casa umbra ed è scattata una prima segnalazione. Il pranzo di famiglia organizzato per il giorno di Natale, poi, ha fatto scattare direttamente le manette. E ora la posizione del 70enne di Ostia continua ad aggravarsi.

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